Dal Tortonese l'allarme sfratti: "Date una casa a queste famiglie"
Un gruppo di famiglie di cittadini immigrati si è radunato davanti alla Prefettura
Posticipata al 25 novembre l'esecuzione dello sfratto della donna, per cui si erano mosse molte associazioni
SALE – Si è chiuso con quella che anche il comunicato stampa del Presidio Permanente di Castelnuovo Scrivia definisce “Una boccata d’ossigeno” il pericolo di sfratto per Khariam Loubna, immigrata, divorziata, madre di una bimba di due anni.
“Il tutto è stato rinviato a lunedì 25 novembre – dicono dal Presidio – ma se anche allora non ci saranno proposte soddisfacenti che prevedano il passaggio da casa a casa, noi saremo ancora lì ad opporci a questa vergogna per un paese civile”. Dopo l’accesso dell’ufficiale giudiziario e dell’avvocato della proprietà, una piccola delegazione di solidali si è recata in Comune, a Sale, per incontrare il sindaco Rina Arzani e gli amministratori: si è trattato di un incontro interlocutorio, che, sulla questione centrale del passaggio da casa a casa, non ha registrato alcuna nuova proposta.
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“Al contrario – proseguono gli attivisti – noi alcune proposte le abbiamo avanzate, non limitate al caso Loubna, ma proposte che, in futuro, possono riguardare altri casi simili visto la situazione sociale a cui andiamo incontro. Abbiamo proposto che l’amministrazione comunale si attivi per avere la disponibilità di una foresteria o concordi con qualche cooperativa la possibilità di housing sociale, non potendo la signora Loubna far valere il diritto all’emergenza abitativa a causa di una legge discriminatoria della Regione che prevede l’obbligo di residenza in Piemonte da almeno cinque anni per aver diritto ad un alloggio popolare, legge pluricontestata e già abolita in più regioni come Toscana, Lombardia e Friuli Venezia Giulia. Porte chiuse anche per le case sequestrate ai mafiosi: si attende il bando dell’Agenzia nazionale e, intanto, questo patrimonio va in malora”.
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Prima del 25 novembre è ora previsto un nuovo incontro con il sindaco Arzani, l’amministrazione comunale e il Cisa: “Ci auguriamo che la situazione possa sbloccarsi in positivo – concludono – e che si trovi una soluzione di buon senso e accettabile.
Nessuno vuol far barricate, ma se necessario, le faremo”.
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