“Contagi in lieve crescita, anche nell’Alessandrino”
Le valutazioni del professor Bianchi, docente dell'Upo
ALESSANDRIA – Bene l’Italia, così così il Piemonte, piuttosto male Alessandria. È questo, in estrema sintesi, il senso dell’intervento del professor Carluccio Bianchi – docente di Macroeconomia dell’Upo – che come di consueto analizza i numeri della pandemia.
«A livello nazionale le notizie sono ottime, al punto che per la prima volta dopo diverso tempo si scende sotto i 50 nuovi casi ogni 100mila abitanti, ma anche la Lombardia, che prendiamo sempre come parametro di riferimento, supera la prova. Nella nostra regione, invece, assistiamo a una fase di maggiore incertezza: più che di stabilizzazione, parlerei di lieve aumento dei contagi, con Alessandria e soprattutto Torino che incidono notevolmente sul bilancio generale».
Se analizziamo la graduatoria relativa all’incidenza, infatti, dietro l’Italia, a quota 50, troviamo l’Alessandrino, a 46, il Piemonte a 37 e la Lombardia a 33. Nell’ambito delle province, la migliore è il Vco, con 21, la peggiore è Asti, 58, ma in miglioramento dopo la crescita esponenziale delle settimane precedenti.
In fatto di numeri assoluti, il Piemonte sale da 1525 a 1594 nuovi casi settimanali, 69 in più, 228 al giorno. «L’aumento percentuale è pari al 4,5% – ammette Bianchi – mentre l’Italia evidenzia una riduzione del 15%, e la Lombardia del 12%. A contribuire al risultato regionale, come detto, contribuiscono Torino, che registra 112 contagi in più rispetto a martedì scorso, e Alessandria, in crescita di 28 unità. Le altre realtà piemontesi, invece, sono negative oppure stabili».
Aumentano gli asintomatici, che erano al 42% e ora sono al 49%, con gli ‘extraprotocollo’ che di conseguenza passano dal 20 al 17%. «Segnali incoraggianti – conferma il professore – anche se siamo ancora lontani dalle soglie necessarie per garantire un tracciamento efficace. Il tasso di positività? Sulle teste è stabile, intorno all’1%».
Non ci sono grosse novità per quanto riguarda la pressione sulle strutture ospedaliere: Bianchi chiarisce che «le terapie intensive sono stabili, 24, mentre i ricoveri aumentano di poco, da 195 a 105. I rispettivi tassi di occupazione, ben al di sotto delle soglie critiche, si aggirano sempre intorno al 3,5%. In questo aggiornamento, invece, registriamo un aumento dei decessi, da 9 a 15 – una vittima anche in provincia, ndr – ma potrebbe essere anche un episodio isolato».
Sul quadro generale pesa già la riapertura delle scuole? «È presto per dirlo, probabilmente è così, ma comunque si viene sicuramente a determinare una situazione di maggiore incertezza. In tutto il Piemonte sono già un centinaio le classi in quarantena, tra l’altro quasi tutti asili, elementari e medie. Dove non ci sono vaccinati, dunque»
Consueta chiusura dedicata ai numeri alessandrini: la provincia, come detto, cresce di 28 positivi, perché i contagi erano 163 e diventano 191, con una variazione percentuale che descrive un incremento del 17%.
«La media giornaliera – termina il professore – è di 27 contagi, erano 24 nell’aggiornamento precedente. Parliamo di cifre che sono ancora contenute e che non destano preoccupazione, ma che comunque vanno monitorate attentamente. Buone notizie arrivano dai guariti, 166 in più, con i nuovi positivi che crescono di 24 unità. Il totale recita 387, 138 dei quali nel capoluogo.