Cerutti: si sblocca l’impasse, da domani via alle manleve
Un sospiro di sollievo per centinaia di lavoratori
CASALE – Sospiro di sollievo al presidio Cerutti che, questa volta, vede veramente la sua fine. La curatela ha firmato l’intesa presentata ieri dalle parti sociali in assemblea e già sottoscritta anche dalla Bobst.
Nemmeno 24 ore fa i sindacati avevano attaccato i curatori fallimentari: «Gli ultimi 10 giorni si sono persi perché sindacati e Bobst hanno fatto parte del lavoro della curatela, ma abbiamo agito così perché abbiamo operato nel vostro interesse, assumendocene la responsabilità» aveva detto ieri Maurizio Cantello anticipando che, qualora la sottoscrizione non fosse arrivata oggi (fortunatamente è arrivata stamani) nessuno avrebbe firmato le manleve e tutta la procedura sarebbe potuta saltare.
Così non sarà
Domani sarà il primo dei tre giorni dedicato alle firme; 270 lavoratori si potranno recare nei locali di Confindustria a sottoscrivere il documento di rinuncia all’impugnazione del licenziamento. In cambio riceveranno, anche se ci vorranno altri 70 giorni, una cifra variabile: o poco meno di 11.500 euro (per 175 attualmente nel fallimento e per 66 già dimissionati o licenziati) oppure la metà esatta (per chi oggi ha un lavoro, si tratta di 29 persone). Non ci sarà incentivo all’esodo per i 30 (che fanno parte dei 175) che verranno assunti in Bobst, anche se a ora, con i colloqui in corso, non si sa chi saranno.
C’era timore anche per la richiesta di Cassa Covid, le 13 settimane retroattive che non erano ancora state chieste proprio con lo ‘scacco’ della firma della manleva e della sottoscrizione dell’intesa. Pare che anche quest’impasse si sia sbloccato e che la richiesta sia finalmente partita.
Per il presidio sono perciò gli ultimi giorni: i lavoratori lo terranno aperto per fungere da punto di riferimento per i colleghi in attesa delle manleve.