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Incitamento per tutta la gara, gli applausi alla fine, il coro per Longo. E la richiesta alla società
ALESSANDRIA – Incitamento per i 90 minuti, applausi, “Non mollate” che vale per i giocatori, ma anche per chi ha fede nei Grigi e dopo cinque sconfitte, comunque, non vacilla. Il coro per Moreno Longo, che abbozza un inchino. “Il tifo grigio ha dimostrato una maturità pazzesca in queste cinque partite. Ci trasmettono entusiasmo, ci credono come noi”. Ma dagli spalti anche una richiesta diretta, alla società, “questa squadra va rinforzata“.
Parte dalla Nord, la richiesta, che vale per il futuro, perché, per il momento, fino a gennaio, la lista degli Over 23 è fissa, e completa (anzi Sini non ne fa parte, perché non sarà disponibile almeno ancora per un mese e mezzo). Per regolamento un solo cambio è ammesso, ma in caso di grave infortunio, e con la sorte, a livello di problemi fisici, questo gruppo è decisamente in debito. Nel senso che ha già pagatoe sta pagando molto. I movimenti, se ci saranno, arriveranno solo a gennaio. Oggi questa è la rosa, che raccoglie poco per le prestazioni fatti, scontando errori assolutamente evitabili.
Cosa si può pretendere se il portiere si fa due gol da solo (il primo con la complicità di Prestia)? Magari rivalutare il modulo e l’atteggiamento, perché al netto delle concessioni, troppe, dei Grigi, l’Ascoli ha insegnato come si prova a stare in categoria: ruvidi e fisicati in difesa, ma non invulnerabili, il classico ‘palla lunga e pedalare’ con l’aggiunta di un po’ di mestiere davanti, quello che Dionisi ha messo nell’azione del primo gol.
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I 15 gol in 5 gare non sono figli di un atteggiamento tattico. Per questo Moreno Longo non è disposto a mettere in discussione la difesa a 3.
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“Se su 15 reti subite troviamo 4 – 5 situazioni in cui la squadra poteva lavorare meglio e avere più equilibrio, io sono pronto a cambiare. Ma ciò che subiamo, anche quelli di oggi, sono gol che sarebbero finiti sulla vecchia Gialappa’s. Non sono errori figli di un assetto spregiudicato o disorganizzato: ci siamo trovati sotto 2-0 senza che l’Ascoli avesse mai tirato in porta – sottolinea il tecnico – Dunque il modulo non c’entra. L’Alessandria, anche in questa gara, si è dimostrata squadra che se la gioca, che mette in difficoltà l’avversario, che ha coraggio e , propositiva. Se si prefrisce una squadra che sta al limite della sua area e aspetta diprendere gol senza produrre qualcosa, ebbene questa non sarai mai la mia squadra”.
Un passo indietro rispetto a Lecce? “Certo. In queste prime giornate, al di là degli errori indviduali, stiamo patendo le palle inattive, in cui concediamo centimetri all’avversario. Pure oggi che, con Marconi e Arrighini e il rientro di Prestia, eravamo più strutturati. Rispetto alle altre squadre abbiamo meno centimetri, è evidente, e sugli angoli e sulle punizioni gli elementi che pesano sono la fisicità e l’attenzione. Lavoriamo di più sulla seconda, visto che sui centimetri non si può intervenire”. Per Longo “la prestazione non è stata deludente. Qualcuno mi può anch considerare un pazzo, ma qui sono gli episodi a condizionare la gara, non come i miei giocatori l’hanno interpretata”