Teatro comunale: quattro soggetti restano in lizza per la gestione
Provincia al lavoro, la ricerca del gestore è al rush finale
OVADA – Il destino del teatro Comunale di Ovada, ora, è nelle mani della Provincia. Gli uffici di Palazzo Delfino hanno passato ai colleghi di Alessandria tutta la documentazione relativa alla gara per dare in gestione la sala di corso Libertà e ora toccherà a loro avviare e portare in fondo la procedura negoziata.
«A quanto mi risulta, i funzionari hanno già iniziato, in questi giorni, a contattare i vari soggetti interessati alla struttura. Ringrazio la Provincia per come si sta muovendo e per la disponibilità che ci ha dimostrato» dice Roberta Pareto, assessore alla Cultura di Ovada che ha seguito il restyling e la messa a norma del teatro nell’ultimo biennio. A sfidarsi all’ultimo metro per diventarne gestori per i prossimi tre anni saranno in quattro e non più in sei: due delle proposte raccolte con la “manifestazione di interesse” avviata dal Comune in estate non sono state, alla fine delle verifiche, ritenute idonee.
Le musiche di Beethoven per la “prima”
«Non escludo che si riesca a chiudere il cerchio in tempo (entro venerdì primo ottobre, data indicata dal Comune per l’avvio della collaborazione triennale, ndr) e ad avere già il gestore al suo posto, ma stiamo lavorando a ogni eventualità. Apriremo, questo è sicuro», commenta Pareto. Fra meno di un mese (il 10 ottobre), peraltro, è in programma al Comunale il concerto di apertura del segmento autunnale del Rebora Festival, iniziato in estate in piscina al Geirino, protagonista l’Orchestra filarmonica italiana che eseguirà la Settima di Beethoven. Il contratto avrà una durata fino al 30 giugno 2024 con possibilità di proroga per altri due anni.
La sala di corso Libertà conta 313 posti. Per riaprire sono stati necessari lavori di adeguamento e messa a norma per 400 mila euro, metà arrivati dalla Regione e gli altri dalle casse del Comune. Il valore stimato del servizio è di circa 270 mila euro, più altri 180 mila se si prorogherà l’incarico per un altro biennio dopo la scadenza del 2024. Il gestore dovrà organizzare pure una stagione teatrale con almeno sei spettacoli: Palazzo Delfino contribuirà però con 32 mila euro circa all’anno, più altri 11 mila euro come rimborso per le spese di riscaldamento.