Attiravano giovani donne per abusare di loro: uomo e donna arrestati
L'uomo è in carcere, la donna ai domiciliari
Avrebbero attirato con l’inganno giovani ragazze per abusare sessualmente di loro. Questo ha portato il personale della Squadra Mobile a eseguire un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali emessa dal Tribunale del Riesame di Torino a carico di due soggetti, un uomo e una donna.
L’uomo è stato condotto in carcere, mentre la donna è stata collocata agli arresti domiciliari.
L’indagine, condotta su segnalazione della Polizia Ferroviaria di Novi Ligure e coordinata dalla Procura della Repubblica di Alessandria, era iniziata a seguito della denuncia di una giovane, che ha raccontato di essere stata attirata nel locale di proprietà dell’indagato con una scusa e di essere stata lì ridotta in uno stato d’incoscienza, tramite la somministrazione di alcool e quindi vittima di abusi sessuali perpetrati dall’uomo e dalla sua compagna.
L’attività d’indagine ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine a quanto riferito dalla vittima, che ha spiegato anche di temere che la violenza sessuale fosse stata ripresa; effettivamente nel corso dell’indagine si è avuta conferma che all’interno dell’appartamento della coppia era presente un impianto di registrazione video con cui i due riprendevano i propri incontri sessuali.
A seguito degli accertamenti espletati è altresì emerso che con le stesse modalità era stata attirata nel locale anche un’altra giovane, al tempo dei fatti minorenne, allo stesso modo costretta ad avere rapporti sessuali con l’indagato dopo essere stata fatta ubriacare; a seguito della violenza sessuale la giovane vittima era rimasta incinta e aveva interrotto la gravidanza con una pillola abortiva consegnatale proprio dalla compagna dell’uomo.
A fronte degli elementi così raccolti il sostituto procuratore titolare dell’indagine ha richiesto al Gip l’applicazione di misure cautelari per gli indagati, richiesta che tuttavia veniva rigettata. A fronte del ricorso proposto dal pubblico ministero il Tribunale del Riesame di Torino, in riforma dell’ordinanza del Gip di Alessandria, ha emesso ordinanza di applicazione di misure cautelari, confermata dalla Suprema Corte di Cassazione a cui avevano fatto ricorso gli indagati.