Vendemmia: la raccolta dopo un anno di lavoro
“Per vendemmia si intende la raccolta delle uve da vino, in quanto nel caso delle uve da tavola si usa semplicemente il termine raccolta”.
Il momento della vendemmia può dipendere da:
- condizioni climatiche: all’aumentare della latitudine le uve maturano più tardi;
- zona di produzione: nell’emisfero boreale le uve delle vigne esposte a sud maturano prima di quelle esposte a nord; inversamente nell’emisfero australe le uve delle vigne esposte a nord maturano prima di quelle esposte a sud; in entrambi casi all’aumentare dell’altitudine le uve maturano prima;
- tipo di uva: i vitigni a bacca bianca maturano in genere prima dei vitigni a bacca rossa;
- tipo di vino che si vuole ottenere, determinato dalla maggiore o minore presenza di alcuni componenti, quali:
- zuccheri, un maggior tenore di zucchero aumenterà il grado alcolico del vino prodotto; inoltre un giusto tenore zuccherino è indispensabile per avviare la fermentazione alcolica;
- acidi, le sostanze acide sono necessarie sia per evitare la proliferazione di batteri (e quindi di malattie), sia per la successiva conservazione del vino;
- componenti aromatici, variano durante la maturazione dell’uva, e contribuiscono a determinare le caratteristiche organolettiche del vino.” (fonte Wikipedia)
Ho iniziato il mio blog con alcune definizioni tratte da Wikipedia per dirvi cosa rappresenta tecnicamente la vendemmia. Ora vi dirò cosa intendo io per vendemmia. La vendemmia è il momento finale di un anno di lavoro, patimento per le condizioni climatiche, fatica sotto il sole, difesa dagli infestanti. Il tutto per raccogliere un prodotto che si trasformerà in vino. I viticultori che visitiamo sono tutte persone che amano il loro mestiere e che mettono dedizione, passione e capitale economico in questo lavoro. Noi di #MonFreeDom ci affidiamo molto a loro e alla loro passione perché l’enoturismo è una risorsa importante per i nostri territori. “Il 22 giugno 2014, il Comitato per il Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, con Decisione n. 38 COM 8B.41, ha iscritto il sito “I paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato” nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Il Dossier di candidatura, presentato a Parigi nel gennaio 2013, è stato il frutto del lavoro del territorio e delle istituzioni che, insieme, sin dal 2006 hanno creduto nel progetto di far riconoscere i luoghi del vino delle colline centrali del Piemonte come patrimonio dell’umanità, cogliendo l’importanza dei valori di questo paesaggio culturale di eccezionale bellezza, caratterizzato da una tradizione storica antica e consolidata che riflette le trasformazioni e le evoluzioni sociali, tecnologiche ed economiche legate alla coltura della vite e a una vera e propria “cultura del vino”, profondamente radicata nella comunità. I paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato” è un sito seriale costituito da sei componenti che, nell’insieme, contribuiscono in modo significativo alla costruzione del valore eccezionale complessivo del sito stesso.
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Quattro componenti sono state selezionate in funzione del peculiare legame tra vitigno, terroir e tecnica di vinificazione e si riferiscono alle produzioni enologiche di riconosciuta qualità in ambito internazionale, “La Langa del Barolo”, “Le colline del Barbaresco”, “Nizza Monferrato e il Barbera” e “Canelli e l’Asti spumante”. Due componenti sono state selezionate in quanto rappresentano luoghi del vino di particolare valore: “Il Monferrato degli infernot”, caratterizzata dalla presenza di una singolare tipologia di architettura vernacolare, gli infernot, scavati nella pietra da cantoni che caratterizza geologicamente l’area, e “Il Castello di Grinzane Cavour”, importante testimonianza della storia della viticoltura piemontese” (fonte Regione Piemonte). Abbiamo il piacere di portare gente a camminare in #nordicwalking in territori che l’Unesco definisce di interesse mondiale. Basterebbe questo per esortarvi a venire a conoscerli. Io dico di più: bisogna conoscere anche la passione, il lavoro e la dedizione che questi viticultori immettono al loro prodotto, venduto in tutto il mondo, per farvi capire l’importanza di questo territorio. La produzione enologica è cultura come ha riconosciuto l’Unesco.
La cultura è un fattore strategico di crescita, un volano di crescita non solo economica ma anche sociale. I nostri #Aperitivi in Vigna sono stati un ringraziamento a queste persone che nell’umiltà e con una dedizione instancabile, ci hanno accolto per far conoscere l’uva che coltivano sui filari, per farci conoscere le tecniche di produzione, che ci hanno fatto degustare il loro prodotto senza chiedere nulla, anzi offrendo quanto di più caro hanno per farci sentire parte di loro. Ricordo che Paolo Ghislandi, produttore di Pozzolgroppo ci ha detto che “gli spiace vendere il suo vino. Vorrebbe tenerselo per sé, perché è una sua creatura”.
Tutto questo per farvi capire la ricchezza di questo territorio e la necessità da parte nostra di conoscere queste bellezze. Prossimamente vorremo organizzare altri eventi con i nostri produttori perché persone di questa caratura meritano di essere conosciute. Il turismo è anche questo: capire un territorio, viverlo per quello che ti può dare, portarsi a casa un’emozione che rimane nel cuore come quando leggi un buon libro. Il #nordicwalking sposa questa filosofia di turismo lento e vi da una grande opportunità di conoscenza personale. Non lasciatevela scappare. Vivete anche voi queste emozioni e potrete capire il significato vero del termine ‘vendemmia’.