Lucrezia Quistelli signora dell’arte da riscoprire
Dal 12 settembre presso il Museo Diocesano di Tortona sarà possibile ammirare l'unica opera oggi attribuita alla pittrice Lucrezia Quistelli, nei mesi scorsi protagonista a Palazzo Reale accanto ai grandi nomi del suo tempo
È riemersa dall’oblio, in maniera inaspettata e sorprendente, la pittrice Lucrezia Quistelli della Mirandola, esposta per la prima volta a Milano, a Palazzo Reale, in occasione di una mostra d’eccezione, “Le signore dell’arte” dedicata esclusivamente alle artiste donne che fecero grande l’arte figurativa fra Cinquecento e Seicento.
La sua preziosa opera Matrimonio mistico di Santa Caterina, pala d’altare appartenente alla Parrocchia di Silvano Pietra, è ad oggi l’unico dipinto a lei attribuito.
Ma cosa sappiamo Lucrezia Quistelli?
Certa è la sua origine, fiorentina: nata a Firenze intorno al 1541 da Alfonso Quistelli della Mirandola e Giulia Santi, crebbe in un ambiente nobile e ricco di stimoli artistici e culturali, al tempo infatti i figli dei nobili potevano ricevere una buona educazione umanistica e venire in contatto con i grandi artisti e precettori dell’epoca.
Iniziò a dipingere in giovanissima età, sappiamo infatti che fu allieva di Alessandro Allori, maestro che a sua volta era stato allievo dell’illustre Bronzino.
Una volta sedicenne Lucrezia fu data in sposa a Clemente Pietra, figlio del feudatario di Silvano Pietra, insieme ebbero otto figli.
Nel 1574 il marito, vittima di un attentato, morì a causa delle ferite derivanti da un pugnale avvelenato, ormai sola e con i figli a carico Lucrezia riuscì comunque a mantenere una vita agiata presso Silvano Pietra.
Il Vasari cita l’artista per la prima volta nel 1568, ne “Le vite”.
L’unica tela ad oggi conservata, Matrimonio mistico di S. Caterina, datata 1576, in fase di restauro, nel 2015, ha rivelato la firma di Lucrezia, con grande emozione dello stesso parroco di Silvano Pietra, Don Maurizio Ceriani, che tuttavia ipotizza l’esistenza anche di un altro possibile dipinto.
I personaggi che appaiono nella pala sono il Conte Brunoro e Caterina Bianca Stampa, primi feudatari di Silvano Pietra, un modo per raccontare anche il territorio e i personaggi che lo governarono.
Visse a Milano gli ultimi dieci anni della sua vita per spegnersi nell’anno 1594.
Una pittrice oggi riscoperta, rivalutata e presentata al pubblico.
L’opera, “ritornata a casa” dopo l’esposizione milanese, è oggi protagonista della mostra “Restituzioni dalle grandi mostre” presso il Museo Diocesano di Tortona, da domenica 12 settembre sino alla fine dell’anno.
Per ulteriori informazioni e visite guidate consultare il sito www.muditortona.net.