Alessandria - Brescia: un tempo non basta
Meglio i Grigi nella prima frazione, ma non finalizzano. Le rondinelle crescono nella ripresa e sono ciniche nello sfruttare gli…
Longo: "Per un tempo siamo stati squadra vera. Na ancora errori enormi nei gol"
ALESSANDRIA – Nove gol subiti in tre gare: fra i numeri dell’Alessandria che domina un tempo con il Brescia, ma non riesce a finalizzare e resta ancora a 0 in classifica, c’è anche questo e Moreno Longo il campanello di allarme lo ha sentito.
“Mi preoccupano queste nove reti, sarei un folle se sostenessi il contrario. Se le riguardiamo, la percentuale di errori individuali è altissima e non lo dico per ‘difendere’ l’assetto tattico. I ragazzi lo sanno: l’attenzione è una componente fondamentale che va allenata, ricercata in ogni seduta di allenamento, dal primo all’ultimo minuto. Non importa cosa si fa, ma come lo si fa: noi che dobbiamo salvarci, non possiamo permetterci errori così”. L’analisi di una sconfitta che dopo i primi 45′ poteva, e doveva essere una vittoria passa attraverso una costante delle prime gare: gli sbagli. “Faccio fatica a trovare una spiegazione, perché regalare la palla agli avversari, in questo modo, fa arrabbiare, è contro la logica del calcio”.
Alessandria - Brescia: un tempo non basta
Meglio i Grigi nella prima frazione, ma non finalizzano. Le rondinelle crescono nella ripresa e sono ciniche nello sfruttare gli…
Ripensa, Longo, alla dinamica delle tre azioni che il Brescia ha finalizzato. “Se permetti agli avversari di andare a calciare e segnare, c’è qualcosa che non va. Sono errori che vanno eliminati: può succedere di subire gol, ma per meriti dell’avversario, non perché lo abbiamo concesso noi”.
I regali sono tutti concentrati nella ripresa. Perché, invece, il primo tempo sarebbe stato perfetto se l’Alessandria avesse finalizzato almeno una delle occasioni enormi, ma comunque consegna la sensazione che la base e la qualità ci sono. “Siamo stati squadra, per 45′, e anche una bella squadra: con coraggio, personalità, occasioni, una squadra che ha concesso poco. Nella ripresa non è stato il Brescia ad alzare l’asticella: siamo calati noi – insiste Longo – e non è una questione fisica, ma di energia mentale. Come se avessimo speso qualcosa di troppo: abbiamo regalato due gol, il secondo e il terzo, e anche nel primo c’è una componente di attenzione su una palla inattiva, che richiede una concentrazione e una cura diverse. Questa è una categoria in cui mai il livello adrenalico deve abbassarsi, altrimenti si soccombe”.
Però ci sono gli applausi veri del pubblico, c’è Pippo Inzaghi che sostiene che “qui faranno punti in pochi e faranno fatica tutti”: signfica che, comunque, la matricola ha gioco e personalità e ha la fiducia della gente. “Tutto vero, però sta diventando una costante e non mi piace: a Genova, con la Sampdoria ci hanno fatto i complimenti, a Benevento pure e a Pisa ci hanno ripetuto che fino all’80’ ce la siamo giocata alla pari. Oggi ancora: a noi, però, servono i punti. Tutto il resto sta a zero. La squadra ha gioco, ma deve esprimerlo per 95 minuti e non solo a tratti. Bisogna accelerare, nella concretezza: siamo all’inizio, è vero, ma anche i risultati e i punti nelle prime giornata valgono“
Alessandria - Brescia: le pagelle
Insufficienze in difesa, meno spinta a sinistra. Corazza, quarto gol
Il segnale che Marconi cresce è, soprattutto, nel suo contributo al gol che ha riaperto la partita nella ripresa. “Sta meglio rispetto a quando è arrivato. La struttura fisica non lo aiuta, però lavora e cresce. Anche lo scampolo di oggi ha dimostrato il suo peso dentro l’area: la rete di Corazza nasce da una sua ottima elevazione e dal colpo di testa. Sono sicuro che lo ritroveremo presto per come lo conosciamo e lo aspettiamo”.
Alessandria - Brescia: spettacolo sugli spalti
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Non c’è solo l’attaccante fra quelli alla ricerca della migliore condizione. “Per tutti i giocatori che sono arrivati dopo, senza fare il ritiro, abbiamo fatto la scelta di allenarli facendoli giocare: penso a Palombi e Mantovani, se avessimo dovuto prevedere, per loro un carico di lavoro più importante, avremmo dovuto aspettarli di più. Sono contento di come sono entrati Milanese, Celesia e Orlando, mi aspettavo qualcosa di più dall’ingresso di Lunetta, con un piglio diverso, anche se non era il momento migliore, obbligati a recuperare contro una squadra forte”.
Perché poco spazio, nelle ultime gare, per Arrighini? “Ho fatto la scelta Palombi, perché anche contro il Genoa mi era sembrato in palla. Poi le gare possono avere sviluppi diversi, però ho pensato che anche le due reti con i rossoblù gli avessero fatto bene, anche sul piano della convinzione personale. Chi è in fiducia è Simone Corazza, l’ho tenuto dentro proprio perché, in questa fase, ci sta dando davvero tanto”.