Ambulanti acquesi: “I colleghi in corso Bagni sono penalizzati”
Mercato più concentrato nell?isola pedonale e qualità dei banchi
ACQUI TERME – I dati Istat diffusi nei giorni scorsi dai media attestano un + 2,6%, rispetto al 2020, per il commercio fuori dai negozi (ambulante). Abbiamo intervistato diversi imprenditori ‘itineranti’ dell’Acquese per fare il punto della situazione.
«Il flusso della clientela, nonostante la chiusura delle Terme e della piscina, è tornato quasi alla normalità pre-Covid – spiega Andrea, titolare di banco storico del mercato cittadino – Certo la sistemazione in corso Italia è migliore della precedente in piazza Ferraris dove tutti, indistintamente, avevamo registrato un crollo degli incassi. Oggi, però, meno fortunati sono i colleghi che hanno ottenuto lo stallo non nell’isola pedonale ma in corso Bagni; sono tagliati un po’ fuori dal passeggio del mercato». La speranza di quest’ultimi (sfrattati dal centro per la posa di nuovo arredo urbano e discussissime panchine) è che una volta terminati i lavori possano trovare posto in piazza Italia.
«Purtroppo stiamo registrando un fenomeno preoccupante – aggiunge Pina, anche lei vecchia insegna dell’area mercatale – Il livello qualitativo dei banchi è notevolmente calato. Tanti, troppi stalli vengono assegnati a venditori di chincaglierie e questo crea un danno a tutti perché trasmette l’idea di un commercio raffazzonato e non serio e di qualità come è sempre stato il nostro. Chiediamo quindi al Comune di valutare meglio i progetti di vendita di certi avventurieri, approfondendo anche se questi siano o meno in regola con le normative italiane. Il mercato di Acqui Terme è sempre stata un’isola felice della Regione e sarebbe un peccato rovinarlo».