Alessandria, la crisi del Comune in cinque punti
Ecco cos'è accaduto e cosa potrà succedere. Intervengono Pd e M5S
ALESSANDRIA – Sarà forse risolta lunedì, in vista del Consiglio comunale del giorno successivo, la (quasi) crisi che sta investendo il Comune di Alessandria, dopo la fuoriuscita di 6 consiglieri dal gruppo di Forza Italia. In cinque punti, ecco cos’è successo e cosa potrà accadere.
La rottura
All’origine della rottura la possibile candidatura alle elezioni 2022 di Piercarlo Fabbio, ex sindaco di Forza Italia assetato di rivincita. La cosa non è evidentemente piaciuta a Davide Buzzi Langhi, attuale vicesindaco. Quest’ultimo ha mosso pedine a Torino ottenendo dal segretario regionale del partito, Paolo Zangrillo, la nomina a commissario di Forza Italia ad Alessandria, proprio in luogo di Fabbio. I consiglieri forzisti “amici di Fabbio” si sono ribellati in modo piuttosto clamoroso.
Le conseguenze
La Giunta del sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco, però, ha tre assessori forzisti: Monica Formaiano, Paolo Borasio e, ovviamente, Buzzi Langhi. Troppi in proporzione al numero dei consiglieri del partito, attualmente rappresentato solo da Carmine Passalacqua. Il nuovo gruppo consigliare (guidato da Maurizio Sciaudone, ex An) e chiamato “Insieme AlCentro” pretende due assessori, tra cui il vicesindaco. Il nome quasi certo è quello di Franco Trussi, già assessore della Giunta Fabbio. Chi gli fa posto?
Davide contro… Golia
E’ palese che si chieda anzitutto la testa di Davide Buzzi Langhi, costretto a scontrarsi con i 6 di “Insieme AlCentro” e soprattutto con Fabbio, grande regista, neppure occulto, delle operazioni. Ieri, la riunione tra le forze della maggioranza (Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, ma senza Barosini) ha prodotto solo l’accordo per un nuovo vertice nel fine settimana o, al più tardi, lunedì.
L’ira di Cuttica
Il sindaco Cuttica è adirato (così si dice nel suo entourage). Vorrebbe il sostegno di una maggioranza solida, garantitagli solo dai 6 fuoriusciti da Forza Italia. Certo, ci sarebbe anche la possibilità di “acquisire” i voti di Enzo Demarte (che fa gruppo a sé) e Simone Annaratone (Italia Viva), oltre che del presidente del Consiglio, Emanuele Locci (“civico” ma di area centrodestra), però è un’operazione un po’ troppo rischioso, anche se, all’orizzonte, potrebbero esserci promesse e garanzie in vista delle elezioni che verranno… La macchina del “do ut des” si è messa in moto.
E adesso?
- Scenario 1: saltano Buzzi Langhi e Borasio (la Formaiano sembra più solida), entrano due uomini graditi al “gruppo Fabbio”, che, dunque, sarebbe il chiaro vincitore.
- Scenario 2: “Insieme AlCentro” si accontenta del vicesindaco con deleghe importanti e il ridimensionamento di Buzzi Langhi. Trussi come vice potrebbe essere un compromesso, benché non digerito da tutti.
- Scenario 3: “Insieme AlCentro” finisce in minoranza e ogni volta Cuttica dovrà andare alla conta dei consiglieri per avere la fiducia. Il sindaco, però, non sembra tipo da elemosine. Il commissariamento del Comune pare un’ipotesi lontana quanto le dimissioni di Cuttica. Anche se a lui, uomo di cultura prestato (da tempo, in realtà) alla politica, questo pasticciaccio piace proprio poco…
E intanto, stamani, Giorgio Abonante e il gruppo Pd in consiglio comunale hanno inviato una nota in cui si legge: “Per gli amanti della cronaca politica alessandrina la ricca lettura dei giornali cartacei e on line stamattina offre la stessa emozione che prova un appassionato di beat generation quando entra nella City lights di San Francisco. Purtroppo qui, invece, c’è tanto ma nulla di affascinante. Ci sono una maggioranza politica, un sindaco e i vertici del gruppo Amag che stanno offrendo uno spettacolo imbarazzante. Il prossimo Consiglio comunale è fissato per martedì 14 settembre. Il sindaco ha quattro giorni di tempo per comporre un disegno chiaro su come intenda gestire il Comune nei pochi mesi che ci separano dal voto. Non lo deve a noi o alla minoranza. Lo deve alla Città e al Consiglio comunale che la rappresenta”.
Presa di posizione anche da parte del M5S: “Apprendiamo mezzo stampa di una probabile restaurazione di Fabbio con un rimpasto di giunta. E’ inevitabile che si possano creare situazioni del genere con un sindaco politicamente debole bullizzato da un ex sindaco incandidabile e una Giunta con grossi problemi di ascolto tra Giunta e consiglio comunale e tra Giunta e cittadini. Quattro anni e mezzo in cui Alessandria, con un minimo di coraggio, sarebbe dovuta essere rilanciata come molte altre città di pari dimensione. Abbiamo già più volte chiesto le dimissioni dell’assessore Buzzi Langhi e ci compiace apprendere che venga giudicato superfluo anche dai consiglieri comunali che ne hanno portato la nomina a vice sindaco. Alessandria merita di meglio: a nove mesi dalle elezioni non possiamo che sottoscrivere quanto certificato dai fuoriusciti consiglieri di maggioranza e che il centrodestra a trazione Lega ha fallito nel guidare la città negli ultimi quattro anni e mezzo. Ci auguriamo che i cittadini valutino con attenzione a chi consegnare la città quando andranno alle urne il prossimo anno”.