Inquinamento Pfas: dalla Regione la proposta di una soglia limite
Sul punto interviene Sean Sacco, capogruppo M5S, che si batte da anni per colmare il vuoto normativo
TORINO – Inquinamento Pfas: dalla regione Piemonte potrebbe arrivare la soluzione per bypassare l’impasse del vuoto legislativo riferito ai limiti nazionali di queste sostanze più volte tirato in ballo da enti locali e tecnici.
“Dalla Regione una proposta di valori limite di emissione di Pfas allo scarico in acque superficiali. Meglio tardi che mai, disponibili a collaborare per perfezionare il provvedimento“: questo il commento del capogruppo del Movimento Cinque Stelle in Regione, Sean Sacco. Che precisa alcuni punti su cui si sta battendo da diversi anni.
“Dopo due anni di pressanti richieste d’intervento da parte del Movimento 5 Stelle affinché la Regione Piemonte non lasciasse da sola l’intera provincia di Alessandria di fronte alle richieste della multinazionale Solvay – continua Sacco – finalmente la Giunta si è decisa a proporre valori-limite di emissione (VLE) di PFAS per quanto riguarda lo scarico in acque superficiali. Meglio tardi che mai, verrebbe da dire, anche se sono ormai trascorsi 8 mesi di distanza dal rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale da parte della Provincia.
Una proposta tardiva, ma che accogliamo positivamente. In mancanza di limiti nazionali, congelati nel Disegno di legge – Green New Deal e transizione ecologica del Paese, dalla caduta del secondo Governo Conte, la Regione dovrebbe fare tutto il possibile per evitare che si ripeta un disastro ambientale e sanitario della portata del caso Miteni in Veneto.
Siamo pertanto disponibili a collaborare per perfezionare la proposta – precisa Sacco – Il nostro contributo prevede di abbassare i VLE ai limiti di rilevabilità per il PFOS, PFOA e per i PFAS notoriamente problematici. Ad oggi il PFOS e PFOA non dovrebbero proprio essere presenti negli scarichi. Il PFOS è incluso nell’Allegato XVII del Regolamento 1907/2006 (REACH) tra le sostanze vietate e dal 2020 anche il PFOA non può più essere prodotto o commercializzato.
Per il cC6O4 e l’ADV si propone di armonizzare le date facendo coincidere l’entrata in vigore dei limiti con le prescrizioni contenute dell’Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata il 26-02-2021 dalla Provincia di Alessandria alla Solvay, per evitare una discrepanza normativa e tutelare gli Enti da ulteriori possibili ricorsi o motivazioni aggiuntive.
Per tutti i PFAS di nuova generazione, per cui non sono ancora noti gli effetti sulla salute, si propone un adeguamento temporale scaglionato in due tempi fino ad arrivare ai valori più tutelanti per la salute e l’ambiente rispetto a quelli avanzati dalla Regione.
Per noi – conclude il capogruppo del M5S – è fondamentale inoltre rendere effettivamente efficaci e accessibili i controlli da parte degli organi preposti, prevedendo controlli istantanei agli scarichi e la collaborazione del soggetto responsabile dello scarico”.