Bacino del Po: agosto di sofferenza in Piemonte (e in Romagna)
Le considerazioni dell'Autorità Distrettuale del Fiume Po-MiTE
Durante il mese di Agosto 2021, il terzo più secco degli ultimi 65 anni dopo quelli del 1961 e 1962, il bacino del Po è stato interessato da rilevanti variazioni meteorologiche, presentando nel reticolo idrografico principale una sequenza di deflussi anche superiori alle medie storiche del periodo di riferimento, dovute alle forti piogge concentrate in Lombardia.
Sono stati molto numerosi i giorni con temperatura massima superiore a 30°C (i giorni molto caldi max > 35° sono stati dodici) con punte fino ai 40°C. Un altro dato a cui prestare molta attenzione è il numero di notti tropicali, ossia con una temperatura minima maggiore di 20°C, notti che sono state abbondantemente al disopra delle medie. Le precipitazioni poi si sono concentrate solo su una parte del distretto considerato, quella Lombarda, purtroppo spesso a carattere temporalesco, generando così situazioni di allerta idrogeologica e lasciando sguarnito di precipitazioni e quindi soggetta a siccità la gran parte del territorio rimanente. Tali condizioni hanno tempi di ritorno di circa 7 anni.
La situazione attuale dello stato di severità idrica risulta ancora divisa in due aree distinte; una in condizioni pressoché normali a Nord del fiume Po, dove le pregresse precipitazioni di Luglio e serbatoi in linea con le medie garantiscono un soddisfacimento idrico/irriguo pressoché complessivo. L’area a Sud del Grande Fiume versa invece in uno stato costante sofferenza, ormai da più mesi, con zone in forte criticità, dove non si registrano piogge significative da oltre 60 giorni. La carenza di apporti idrici dei torrenti Appenninici (in molti casi anche al di sotto dei valori di DMV, deflusso minimo vitale) non consente di poter derivare risorsa per scopi agricoli ed in alcuni casi si iniziano a segnalare anche i primi casi di attenzione con conseguenti limitazioni nell’utilizzo anche sull’idropotabile. Le Zone con criticità più marcata registrata in questi giorni sono: Piemonte (areale di Torino, Alessandria, Novara e, in particolare, Cuneo), Emilia-Romagna (zona Romagnola e costiera) e Marchigiano.
La situazione delle portate: sull’asta di Po le portate attuali del fiume sono in contrazione rispetto inizio mese, in particolare, nella giornata del 30/08 la portata osservata a Pontelagoscuro risulta pari a 770 m3/s (-10% sulle medie). Le portate abbondanti del Po della prima parte del mese di Agosto hanno però permesso di poter derivare ingenti quantità di acqua per sopperire all’assenza di piogge: come nel caso del Canale Emiliano Romagnolo con 60M m3/s solo ad Agosto (+50% rispetto la media) e con un record storico di prelievo di 281,21 milioni di mc a questo punto della stagione (contro i 171,36 di media).
«Questo contesto, così diametralmente diversificato a distanza di pochi chilometri – ha sottolineato il Segretario Generale dell’Autorità Distrettuale del Fiume Po – MiTE, Meuccio Berselli – palesa la rilevanza indispensabile della risorsa idrica del fiume più lungo d’Italia per le comunità e per l’intera economia del bacino del Po ma, dall’altra parte, impone una riflessione approfondita e non troppo lunga nelle tempistiche decisionali e nell’azione operativa, sulla necessità, dove mancano e laddove si rendano essenziali, di opere adeguate in grado di garantire l’approvvigionamento accessorio per tutte le utilità. Dal punto di vista ambientale fortunatamente i livelli idrometrici registrati hanno evitato condizioni di stress significativo degli habitat lungo tutta l’asta principale del fiume e questo fenomeno ha contrastato l’intrusione del cuneo salino sulla Costa Adriatica, rimasto a valori non particolarmente preoccupanti”.
Le precipitazioni del mese di agosto sono state caratterizzate da anomalie, con cadute in eccesso solo in Lombardia dove, tuttavia, essendo principalmente fenomeni a carattere temporalesco, si sono concentrate in eventi di breve durata, talvolta violenti a forte intensità, con ruscellamento superficiale e ad intervalli anche lunghi tra l’una e l’altra.
I casi Romagna e Piemonte. Nella parte Sud del bacino la situazione è invece completamente differente; in Emilia dal 1° al 29 Agosto 2021 si stima siano caduti circa 20 mm (-51%), quantità non sufficiente nemmeno al contrasto dell’evapotraspirazione. Dal calcolo delle piogge da inizio marzo ad oggi risulta un deficit medio regionale sul clima 2001-2020, di circa 154 mm (-45%) e su vaste aree del settore orientale, particolarmente in Romagna, il deficit raggiunge i valori massimi con una percentuale tra il 50 e il 60% in meno. Lo testimoniano anche le più di 50 richieste di derivazione in deroga al DMV presentate dai vari consorzi emiliano-romagnoli. Nei territori della Romagna (non serviti dalle acque del CER prelevate dal fiume Po) i laboratori agronomici del Canale Emiliano Romagnolo ad Acqua Campus hanno attestato come un giorno medio di precipitazioni, con una caduta stimata in 12-15 mm, arrivi a compensare esclusivamente l’impatto causato alle colture dall’incremento delle temperature (+2, +3 gradi) e questo in un contesto complessivo di totale mancanza di apporto costante di risorsa idrica. Una condizione che palesa l’estrema difficoltà causata prevalentemente dall’assenza pressoché totale di precipitazioni che, nei territori considerati, prosegue dall’inizio della stagione estiva portando a considerare la possibilità di trovarsi davanti ad un esempio concreto di microclima che presenta periodicamente ed endemicamente queste caratteristiche, vista anche la frequenza del ripetersi del fenomeno negli ultimi anni. Anche in Piemonte la situazione è drammatica: il SPI 1 (cioè il deficit di pioggia del mese di Agosto) mostra come tutta la regione sia in sofferenza. In particolare la siccità meteorologica mensile nei bacini dove è estrema nel Cuneese, Alessandrino, Torinese, Biellese e provincia di Novara.
I volumi degli invasi artificiali e dei grandi Laghi Alpini risultano superiori alle medie di periodo, seppur in calo, ma con un riempimento oltre il 50% in media. In particolare, il Lago Maggiore presenta livelli tipici del periodo ed un riempimento al 48% ed un livello di 38,9 cm sull’idrometro di Sesto Calende, mentre il Lago di Como si è stabilizzato dopo gli eventi metereologici avversi con un riempimento al 47,6%.
«In tutta Italia si segnalano situazioni anche peggiori rispetto la situazione del Distretto del Fiume Po – ha proseguito il Segretario Generale Meuccio Berselli – ma i mutamenti del clima toccano da vicino tutti i paesi del Mediterraneo con l’innalzamento progressivo delle temperature e il fenomeno critico ha interessato con pesanti ripercussioni anche in questa estate altri paesi europei che si affacciano sul Mar Adriatico come Slovenia, Croazia, Bosnia e Montenegro che stanno registrando condizioni di siccità estrema e aridità, secondo i dati riportati dall’European Drought Observatory».
Previsto un imminente cambiamento delle condizioni meteorologiche: nei prossimi giorni di settembre la presenza prolungata dell’anticiclone sul Mediterraneo, responsabile di questo lungo periodo caldo, arido e siccitoso verrà insidiata da una circolazione instabile in approfondimento dall’Europa centrale verso l’Italia con maggiori possibilità di precipitazioni sul territorio che dovrebbero portare parziale ristoro.