Crisi Cerutti, ecco la fumata bianca: «Il merito è del presidio»
Arriva la cassa Covid e si alza l'incentivo all'esodo
CASALE – A sancire la fumata bianca, ora, manca solo la firma dell’accordo ma ieri, nell’atteso incontro tra Bobst, parti sociali e curatela (con la presenza anche della Regione) si è trovata un’intesa su piano sociale e cassa integrazione della crisi Cerutti.
Ne hanno dato ufficialmente notizia oggi al presidio di Casale i sindacati. Proprio al presidio, attivo con un manipolo di lavoratori fin dal 17 febbraio scorso, è stato dato il merito delle conquiste di una trattativa che, pur dolorosa, sembra si stia concludendo ‘meno peggio’ del previsto. «Abbiamo fatto tutto il possibile, al netto del fatto che da questa storia ne usciamo male, con la perdita di 260 posti di lavoro» ha commentato Maurizio Cantello di Fiom.
Andiamo ai dettagli: Bobst e la curatela fanno un passo avanti, mettendo sul tavolo ulteriori 800 mila euro (circa 500 arrivano dalla multinazionale svizzera). La curatela si farà carico dei ratei del tfr della cassa integrazione Covid di 13 settimane che coprirà i lavoratori retroattivamente da inizio luglio a fine settembre (circa 110 mila euro). Per quanto riguarda il piano sociale, si alza da 7000 a quasi 10mila euro l’incentivo all’esodo per i 258 lavoratori che non confluiranno in Bobst. Questo grazie all’aumento da 1 milione 860mila euro fino a 2 milioni 570mila euro del piano sociale. Una svolta che ci si auspica induca più agevolmente la firma delle manleve, determinanti affinchè non salti tutta la procedura.
Tempi e modi
A fine settembre scatteranno i licenziamenti collettivi. Prima verrà chiesta la firma sulle manleve. Il presidio prosegue finchè non ci sarà la firma ufficiale sull’accordo. Oggi pomeriggio la curatela dovrebbe avanzare ufficiale richiesta di cassa integrazione Covid. Lunedì Bobst dovrebbe iniziare con la convocazione di 50-60 potenziali assunti per dare via ai colloqui che ne faranno confluire 30 a San Giorgio.
Immediatamente dopo la firma dell’accordo sindacale il discorso riprenderà sul fronte della cooperativa che potrebbe dare lavoro per almeno 3 anni a ulteriori 40 ex Cerutti.
All’assemblea di oggi, tra gli applausi di soddisfazione, c’è stata anche occasione per togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Si è puntato il dito verso l’assenza della politica – in particolare in questi ultimi mesi – e anche della cittadinanza: «Casale si è dimenticata di noi» ha tuonato Andrea Provera.