Quanti e quali sono i musei minori nell’alessandrino?
Nel mio precedente blog vi illustravo sulle opportunità di un periodo di ferie di prossimità e vi dicevo che, se interessati, potete seguirci per conoscere quanto di meglio offre il territorio. In questo blog voglio darvi un indizio e farvi capire l’importanza della nostra divulgazione. Molti di voi saranno stati al Louvre, British Museum, Ermitage, Musei Vaticani, Sant’Uffizi ed altri grandi musei. Ci siamo stati tutti, in mezzo al caos turistico, con la guida che ti accompagna, un selfie con la Gioconda o con le Grazie del Botticelli o le Grazie del Canova.
Ma qualcuno di voi è a conoscenza di quanti musei minori ci sono in Italia? “Il 29 gennaio 2019 è stato pubblicato l’esito della rilevazione ISTAT relativa al 2017 su musei e istituti similari, pubblici e privati, aperti al pubblico in Italia. Apprendiamo che nel 2017 il patrimonio culturale italiano ne vanta 4.889 e di questi l’82% sono appunto musei, gallerie o collezioni. È evidente e viene esplicitamente riconosciuta la peculiarità del modello italiano (un patrimonio di piccoli musei diffusi capillarmente), già emersa nel precedente censimento…” (fonti Piccolimusei.com).
Museo del Cappello Borsalino
Questo per darvi la misura di questo fenomeno di raccolta di opere. Come vi dicevo precedentemente, l’Italia è una stanza piena di troppa roba e quando dobbiamo visitare e conoscere, andiamo fuori Italia dove c’è meno patrimonio artistico. L’Italia ha 55 siti Unesco, tanti quanto la Cina ma fate il paragone alla differenza di territorio Cina-Italia. Per restare in argomento e non divagare, sapete quanti musei minori ci sono nelle nostre vicinanze di Alessandria? Non ho un numero preciso, posso solo citare quei pochi che ho visitato. Camminando sempre in nordic walking per il centro di Alessandria, posso visitare il Museo Etnografico della Gambarina e quello del Ferro “Francesco Janniello”, oltre al Museo del Cappello. Con i miei bastoncini, fuori porta, visito il Museo del Fiume a Masio. Uno dei pochi se non l’unico che io conosca a svilupparsi in verticale. Realizzato dai curatori del Museo della Montagna di Bard, all’interno di una antica torre si trova un posto di cultura del territorio, con un sentiero stupendo da percorrere in mezzo alla natura del fiume. Lascio Masio per avvicinarmi verso l’acquese e a Maranzana il museo di Giacomo Bove.
Museo Etnografico della Gambarina
Alzino la mano quanto conoscono questo personaggio. Visto che sarete in pochi vi do qualche info.
“Navigatore ed esploratore italiano, Nacque da una famiglia di vignaioli e frequentò a Maranzana e ad Acqui Terme le scuole primarie, per poi andare a studiare a Genova, dove frequentò l’Accademia Navale. Diplomato con onore, poté partecipare come guardiamarina alla spedizione scientifica in Estremo Oriente della nave Governolo. Nell’aprile del 1877 fu inviato nello stretto di Messina sulla nave Washington per studiare le correnti marine. Nel 1878 partecipò alla spedizione di A. E. Nordenskiöld per la ricerca con successo del passaggio a nord-est a bordo della Vega.” (fonti Wikipedia).
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Sempre a Maranzana un bellissimo sentiero mi accompagna con i miei bastoncini nel Bosco delle Sorti, altro museo naturale di tipologie. Dopo aver attraversato il bosco, scorgo sul crinale il paese di Cassine. Sembra Pienza, arroccata sul colle con la chiesa di San Francesco in bella vista. Nel chiostro della chiesa, il Museo d’arte sacra di San Francesco “Paola Benzo Dapino”, inserito nell’ex complesso appartenuto all’ordine dei Frati Conventuali Minori.
Museo d’arte sacra di San Francesco
Posso rimirare opere d’arte sacra pregevoli e nella quadreria sono esposte la serie delle quattordici tele di una Via Crucis, dipinta nel 1796 e firmata dal bolognese Pietro Fancelli, oltre ad una sequenza di tele sei-settecentesche degli Apostoli di pittore anonimo e la pala della Vergine col Bambino tra San Francesco e San Biagio, opera della fine del cinquecento attribuibile al pittore alessandrino Giorgio Soleri. Prendo la vettura per andare in direzione di Denice, dove posso visitare camminando en plein air come direbbero i francesi, il museo a cielo aperto della ceramica con 63 opere d’arte in ceramica installate nelle vie e nelle piazze dell’antico borgo medioevale, tra le colline delle Langhe e l’alto Monferrato. E se non sono ancora sazio di tutta questa cultura, vicino a Denice Il Parco d’Arte Quarelli, nato quasi per gioco e sempre a cielo aperto. Opere di artisti sono installate in piena campgna con un effetto rivimevole sul paesaggio e nell’animo. Poco distante dalla torre di Vengore, nel Parco Aree Protette Appennino Piemontese L’ecomuseo di Cascina Moglioni.
L’Ecomuseo è una pratica partecipata di valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale, elaborata e sviluppata da un soggetto organizzato, espressione di una comunità locale, nella prospettiva dello sviluppo sostenibile. Ovviamente nell’ovadese posso visitare castelli (l’ovadese è una zona castellata con una percentuale di castelli superiore alla Loira). Chiedo scusa in anticipo per tutto quanto non ho citato, per mancata mia conoscenza. Ho iniziato a mettere in ordine questo contenitore da poco e vi ho raccontato quello che ho visitato, ma posso assicrarvi che c’è molto altro. È una lacuna che voglio soddisfare e magari camminando insieme a voi. Ma sapevate di tutta questa ricchezza?