Quagliarella e Gabbiadini, bisogna saper vincere
GENOVA – 38 anni uno, quasi 30 l’altro, maglia azzurra, gol in Italia e all’estero. Eppure Fabio Quagliarella e Manolo Gabbiadini danno l’impressione, a volta, di dover imparare ancora a vincere. E a vivere il clima di una partita. Due gesti che gettano un velo di ombra su una bellissima gara: dopo l’1-1 il capitano della Sampdoria ha rivolto un sorriso sprezzante ai tifosi grigi nel settore ospiti. E dopo il 2-2, l’attaccante ex Southampton ha fatto il segno dell’orecchio verso i sostenitori alessandrini, che lo avevano fischiato per una goffa scivolata su punizione. Come se i fischi, gli sfottò, sempre nei limiti della correttezza, non facciano parte di un mondo in cui Quagliarella e Gabbiadini sono cresciuti e vivono ogni giorno.
Una bella lezione di passione l’ha data la gente di Alessandria, che ha applaudito la sua squadra (ricambiata), il suo allenatore e tutto lo staff e ha tifato dal 1′ al 93′
E ha dedicato un saluto a Roberto Scotto, capo della Fossa dei Grifoni, scomparso venerdì. “Ciao Roby, buon viaggio. Alessandria ti rende omaggio”