Vince la Sampdoria (3-2), ma i Grigi due volte in vantaggio con Chiarello e Corazza
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Calcio - Coppa Italia
“I miei Grigi coraggiosi, determinati, propositivi”
Longo sottolinea la grande gara dei suoi. "Peccato solo per i dieci minuti iniziali della ripresa"
GENOVA – Può essere soddisfatto, Moreno Longo. E lo è. Lo sa bene anche lui che l’Alessandria avrebbe potuto essere la seconda squadra di B (dopo la Ternana a Bologna) a togliere dalla Coppa Italia una di A, perché i ‘suoi’ Grigi hanno provato a vincere, hanno dominato un tempo, hanno creato occasioni, ci hanno creduto anche nei dieci minuti finali con un uomo in meno. ‘Suoi’ perché, anche in emergenza, con un solo difensore di ruolo a disposizione, l’Alessandria ha giocato la gara come questo allenatore ha insegnato a interpretare sempre. Perché non è questione di avversaria, o di categoria di appartenenza, ma di identità, e questo lo insegna chi, per primo, ci crede.
Grande prestazione, unico rammarico le due distrazioni che sono costati due reti?
Una grande gara. Di una squadra coraggiosa, determinata, propositiva. L’unico rammarico è non essere riusciti a farlo per 90 minuti, perché nei 10 minuti iniziali del secondo tempo la Sampdoria è entrata con una aggressività alta ed è l’unico momento in cui noi non siamo stati immediatamente reattivi e con le necessarie contromisure. Subendo due gol che si potevano evitare. Resta una prestazione molto positiva, su un campo importante e contro una avversaria prestigiosa.
Un’Alessandria che ha cercato, ed è riuscita, ad essere se stessa senza farsi condizionare da chi aveva davanti?
Una squadra che sa di avere una propria identità e la vuole esprimere e migliorare. Ha cercato di farlo sempre, anche quando ci siamo trovati con l’uomo in meno. Non ha mollato, ci ha creduto. Questo è un punto di partenza, insisto, molto positivo, da cui continuare il nostro lavoro, per migliorarci.
Ha colpito anche l’atteggiamento: ripartenza, aggressività, raddoppi, capacità di cercare soluzioni e sfruttare anche le fasce. E concessioni limitate a una formzione che ha attaccato, sempre, con quattro uomini
Quando parlo di prestazione positiva mi riferisco proprio a questo, alla gestione della partita, sia nella scelta di cosa fare in determinate situazioni, sia anche nella tecnica. Alcune giocate era possibili e le abbiamo cercate e fatte, in altre bisogna avere l’intelligenza di capire che se si sbaglia un movimento, certe avversarie ti condannano. Non si poteva concedere alla Sampdoria transizioni che avrebbero potuto essere letali, e invece, in alcune zone del campo, più che in altre, si doveva forzare e lo abbiamo fatto.
Indicazioni importanti a sei giorni dall’inizio del campionato?
Il campionato è una storia a sé. Dobbiamo continuare a costruire, con questo atteggiamento, cercando le prestazioni. Mettiamo dentro una grande prova, senza dimenticare che questo è, comunque, il calcio d’agosto, che ha dinamiche particolari. L’approccio, però, deve essere questo: ci lavoreremo, ma ogni gara va affrontata con questa mentalità.
La mentalità di giocatori che hanno la cultura del risultato, pensano che nulla sia impossibile se si prova a realizzarlo. Sotto questo aspetto l’Alessandria è già avanti?
Sono concetti e atteggiamenti che la parte di squadra che era qui lo scorso anno, molti di quelli in campo dall’inizio, ha già imprato e assimilato, perché ce li siamo messi dentro nei mesi insieme. Sappiamo bene che questo comporta prendersi rischi, ma è fondamentale non modificare la propria identità, anzi confermarla sul campo, indipendentemente dall’avversaria. Ecco, l’Alessandria ha imparato a essere squadra che prova a imporre la propria identità contro chiunque: lo abbiamo ribadito contro la Sampdoria. E questo è possibile a una squadra compatta, coesa, determinata: chi già era qui ha metabolizzato bene il concetto e aiuta a trasmetterlo ai nuovi.
Questo permette anche di limitare un attacco spregiudicato come quello della Samp pur con una difesa in emergenza?
La difesa, a Marassi, era fatta da due elementi su tre che già erano qui e hanno nel loro gioco questa mentalità, questa compattezza, questa volontà di essere l’Alessandria contro chiunque. Simone Benedetti si sta dimostrando un giocatore all’altezza, che ci sarà di grande aiuto, nuovo, ma capace di entrare rapidamente nel nostro modo di essere squadra.
Cosenza out, Di Gennaro rientrato: le condizioni dei due difensori?
Cosenza ha lamentato, due giorni fa, un affaticamento al flessore. Nulla di preoccupante, un problema lieve, che pensiamo di risolvere in breve tempo. Di Gennaro è recuperato, adesso dobbiamo riportarlo nella migliore condizione.
I due cartellini a Casarini e Ba hanno condizionato i giocatori?
Mi sento di dire che non hanno pesato più di tanto. Solo per Casarini, in avvio di ripresa, ho notato che aveva preso un po’ di aggressività e ho preferito sostituirlo, perché è una qualità, essere aggressivi, che dobbiamo avere sempre al massimo. Ba, invece, è rimasto in campo fino all’ultimo perché ha dimostrato di avere la stessa intensità forte, come nel primo tempo, battagliero ed efficace. Nel suo caso, comunque, il cartellino mi è sembrato un po’ affrettato e severo.
Fra sei giorni è campionato: oltre a Di Gennaro chi potrà recuperare?
Sono valutazioni che stiamo facendo giorno per giorno, perché ci sono alcuni elementi che stanno lavorando per risolvere problemi fisici e altri che sono arrivati a preparazione iniziata, da squadre in cui, con l’eccezione di Lunetta e Beghetto, erano ai margini e lavorare da soli non dà mai gli stessi contenuti di quando si è dentro, al 100 per 100, nel programma di un gruppo. Il nostro obiettivo è aggiungere sempre più minutaggio, per portarli, in tempi brevi, alla pari con il resto della rosa.