Bovone: «Novi e Castellania sono un vero museo a cielo aperto»
L'ex preside dell'Amaldi, ora presidente della Fondazione Acos e nel cda di Alexala: «Il nostro è un territorio ricco di bellezza e di tradizione»
Il mese scorso è stato rinnovato il consiglio di amministrazione di Alexala, fra i membri c’è anche il novese Giampaolo Bovone, già dirigente del liceo “Amaldi” di Novi e oggi presidente della Fondazione Acos per la Cultura.
— Alexala è una realtà presente nel territorio già da diversi anni, come è stato, innanzitutto, il suo ingresso nel suo consiglio di amministrazione?
Posso definirla una nomina tanto inaspettata quanto gradita. L’ho intesa come un riconoscimento della mia presenza sul territorio nel ruolo di presidente della Fondazione Acos per la Cultura e del mio impegno all’interno di due associazioni che da molti anni promuovono iniziative culturali e sportive importanti. la “Peppino Sarina” di Tortona e “I Colli di Coppi” a Castellania. Nel rinnovato consiglio di amministrazione ho incontrato persone provenienti da realtà diverse, ma accomunate da una stessa visione del territorio e della urgenza della sua promozione.
— Alexala si occupa di turismo, quanto, secondo lei, Novi e il suo comprensorio possono, in rete con gli altri territori della zona, fare per attrarre turisti? E, soprattutto, quanto e come deve essere “giocata la partita” del ciclismo?
Il nostro è un territorio molto ricco di bellezza, artistica e paesaggistica, a cui va aggiunta una straordinaria tradizione enogastronomica. Esistono, inoltre, numerose associazioni che, insieme agli enti locali, lavorano da anni nella sua promozione. Il ruolo di Alexala è quello di coordinare e dare maggiore visibilità alle numerose e diverse iniziative dei piccoli e dei grandi centri. In particolare questa estate il territorio del novese e del tortonese ospita appuntamenti importanti che vanno dal teatro alla musica, dalla letteratura alla storia, segno di un ritrovato interesse e di un forte desiderio di mettere in campo nuove energie. In tutto questo va segnalata la presenza costante di ristoratori che sanno valorizzare con forme inedite le loro eccellenze, accompagnandole con i vini di grande pregio delle nostre terre. È anche questa una bella eredità, forse, della pandemia, eredità che deve essere custodita e coltivata. Per quanto riguarda la “questione ciclistica” va precisato che coinvolge aspetti diversi di tipo culturale, turistico e sportivo. La storia dei nostri grandi campioni, da Girardengo a Coppi, da Cuniolo a Malabrocca, rappresenta un patrimonio che potrebbe e dovrebbe coinvolgere le nuove generazioni. Occorre pertanto lavorare a una maggiore sinergia tra il museo dei Campionissimi di Novi e il borgo di Castellania, una sorta di museo a cielo aperto. Inoltre il cicloturismo possiede potenzialità enormi ma non ancora del tutte espresse, allo sviluppo delle quali bisogna lavorare in rete su più piani, a partire dell’ampliamento delle piste ciclabili fino alla valorizzazione dei sentieri collinari in coordinamento con le singole sezioni del Cai e delle diverse associazioni sportive.
— Recentemente Dario Debenedetti, coordinatore del Cammino dei Ribelli della Val Borbera, ha dichiarato che quest’anno, forse a causa anche della pandemia che ha cambiato anche il nostro modo di pensare le vacanze, stanno raggiungendo la nostra zona escursionisti da diverse regioni italiane e anche dall’estero. Alexala ha in programma di valorizzare questo tipo di “turismo lento” legato principalmente all’escursionismo?
Le nostre valli hanno caratteristiche diverse che consentono passeggiate dolci come anche di grande impegno escursionistico. Inoltre sono custodi della memoria di eventi drammatici e fondamentali della nostra storia recente e proteggono piccoli borghi che hanno trasformato un passato di isolamento e sofferenza in un presente di preziosa bellezza. Questo immenso valore deve essere riconosciuto, sostenuto potenziando tutte le iniziative già in corso attraverso un miglioramento del sistema di comunicazione in Italia e all’estero.