Vendemmia: «Senza proroga dei permessi di soggiorno, manca la manodopera»
Situazione complicata anche a livello provinciale, serve la semplificazione del ?voucher agricolo?
ALESSANDRIA – La mancata proroga dei permessi di soggiorno ai lavoratori stagionali extracomunitari già presenti in Italia mette a rischio la vendemmia, la raccolta della frutta e degli ortaggi con le imprese che rischiano di trovarsi a ranghi ridotti in un momento delicatissimo della stagione, proprio mentre si discute l’ipotesi di introdurre il green pass sui luoghi di lavoro.
È l’allarme lanciato da Coldiretti che ha scritto una lettera al Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese per chiedere un intervento immediato capace di dare risposte alle esigenze delle aziende agricole per le quali il momento della raccolta rappresenta il frutto di investimenti economicamente rilevanti dell’intera annata agraria che per nessun motivo possono andare perduti.
“Da qui la necessità di prorogare i permessi di soggiorno scaduti lo scorso 31 luglio almeno fino al 31 dicembre 2021, onde evitare che molti lavoratori siano costretti a tornare nel loro Paese – ha affermato il presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Si tratta peraltro di operai agricoli stagionali qualificati che ormai da anni sono impiegati sul nostro territorio. Al fine di assicurare soprattutto la vendemmia, specialmente sul nostro territorio, è importante anche anticipare la pubblicazione del decreto flussi per il 2021 che possa consentire già dai primi di settembre la presentazione sia delle istanze per lavoro stagionale che le richieste di conversione dei permessi stagionali. Per salvare le produzioni occorre anche dare la possibilità a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani di poter lavorare nei campi attraverso una radicale semplificazione del voucher agricolo”.
In provincia di Alessandria i voucher vengono utilizzati soprattutto nel periodo della vendemmia, ma non sono solo: ad usufruirne negli anni scorsi sono state oltre 500 aziende per 2.500 lavoratori con contratti stagionali, di questi il 90% impiegati proprio nei vigneti. A livello regionale, in Piemonte, i voucher sono utili a 8 mila imprese ortofrutticole ed oltre 5 mila aziende vitivinicole generando circa 13 mila posti di lavoro durante la raccolta dell’uva.
“La vendemmia si avvicina e la mancanza di manodopera sta diventando un problema sempre più difficile da gestire. In provincia di Alessandria la situazione di difficoltà rispecchia quella italiana dove almeno 25mila posti di lavoro occasionali tra le vigne potrebbero essere disponibili con una radicale semplificazione del voucher agricolo che possa ridurre la burocrazia e consentire anche a percettori di ammortizzatori sociali lo svolgimento dei lavori nelle campagne in un momento in cui tanti lavoratori sono in difficoltà”, ha aggiunto il direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo.
Con appena lo 0,3% degli infortuni da Covid 19 che hanno interessato il settore dell’agricoltura, il lavoro in campagna è peraltro è il più sicuro grazie all’attività all’aperto e alla possibilità di mantenere le distanze anti contagio.
“Non possiamo perdere le grandi opportunità di lavoro che vengono da uno dei settori più dinamici dell’economia – hanno concluso Bianco e Rampazzo -. Per questo è prioritario ripensare ad uno strumento per il settore che semplifichi la burocrazia per l’impresa, che sia agile e flessibile rispondendo soprattutto ad un criterio di tempestiva disponibilità all’impiego e generi opportunità di integrazione”.