A Cavatore “Natura e Artificio”, la personale di Pietro Racchi
"Rappresento la battaglia tra l?uomo moderno e l?ambiente"
CAVATORE – Un’altra esposizione organizzata dall’associazione Torre di Cavau nella sala di via Mignone di Cavatore, un ambiente che, seppur in un piccolo paese, ha già ospitato nomi illustri dell’arte contemporanea e critici d’arte di caratura internazionale.
Domani, sabato 7 alle 17.30, verrà inaugurata a Cavatore la mostra di Pietro Racchi, ‘Natura ed Artificio’. «Un lavoro e una battaglia che continuano da almeno da trent’anni – spiega l’artista – Lo scontro è davanti agli occhi di tutti: la natura tenta disperatamente di affrancarsi dall’asservimento umano. Essa, con le sue lunghe dita vegetali, serpeggia, avvinghia, penetra in ogni crepa e pertugio dei gelidi e ambigui manufatti umani e, come un lenzuolo sepolcrale, con la presunzione di far nascere un nuovo ciclo di vita, li ricopre».
Come nasce una sua opera? «Dall’osservazione di soggetti esistenti, naturali o artificiali – risponde – Un soggetto immortalato, ad esempio in una foto, viene arricchito dall’innesto di componenti dell’altro elemento. Rielaborando i contenuti, emerge la lotta, la vera condizione di una convivenza incompatibile, secondo l’approccio dell’uomo di oggi, che si traduce in deturpazione, inquinamento. La mia missione è quella di aprire gli occhi delle persone, mettere il dito nella piaga».
Quindi la sua è un’arte di denuncia. «Si ma senza intaccare la bellezza che è l’essenza dell’arte – risponde – Anche se il messaggio trasmesso è drammatico».
L’esposizione, di circa una cinquantina di opere, sarà aperta al pubblico fino al 22 agosto (giov-ven 16-19; sab-dom10-12/16/19).