Vendemmia, le rese 2021: 100 q per il Moscato, per il Brachetto si attende
L?assemblea del Consorzio del Brachetto si terrà in settimana
ACQUI TERME – I grappoli sono già visibili sui filari. Sperando nella clemenza meteo già si pensa ai numeri della vendemmia 2021 ed agricoltori ed industriali fanno il punto delle prossime rese. Le quote del Moscato d’Asti sono già fissate. “100 quintali per ettaro più 15 quintali di riserva vendemmiale che potranno diventare in tutto in parte Docg in base alle vendite che risulteranno all fine dell’anno – informa il Presidente del Coordinamento Terre del Moscato, Giovanni Bosco – I contadini si stanno chiedendo se queste rese daranno vita nuovamente all’altalena degli ultimi anni quando si è passati da 115 a 70 quintali nel giro di tre anni. Le vendite dell’Asti spumante sono praticamente ferme mentre sono aumentate notevolmente quelle del Moscato d’Asti (per la qualità del prodotto). Sono convinto che non si tornerà sotto quota 100″.
Il ‘fratello’ rosso è ancora in attesa. L’assemblea del Consorzio del Brachetto si terrà in settimana e dovrebbe confermare quanto ufficiosamente stabilito con l’Assessore all’Agricoltura Marco Protopapa. “Resa da 50/55 quintali/ettaro per il Brachetto d’Acqui, 65/70 per il Piemonte – anticipa Pier Luigi Botto, Presidente dell’Associazione Produttori – Il resto dovrebbe essere tutto riserva (nessun limite, a condizione che il produttore sia anche l’imbottigliatore) o ‘bloccato’ solo il tappo raso e 10 quintali per l’Acqui”.
Il massimo del disciplinare è 80 quintali per ettaro per l’Acqui, 90 per il Piemonte. Siamo un po’ lontani dalla resa massima…”Tenga conto che quest’anno noi eravamo per l’assenza di vincoli – risponde Botto – Poi il Consorzio è uscito con questa proposta e abbiamo deciso di accettare questa proposta ragionevole. Il rischio era una resa come quella degli ultimi anni: 36 quintali per ettaro. Niente di fatto ancora. Se alla fine le rese proposte dovessero essere diverse, noi saremo fermamente contrari e per il mercato libero a piena resa”. E poi l’invenduto rimane a carico dei produttori, “d’altronde è questa la situazione – taglia corto Botto – Altrimenti con le rese bloccate pagano tutti”.
All’orizzonte c’è anche la questione ‘aromatico’, il moscato o brachetto che non viene etichettato Docg e che, di fatto, finisce per fare concorrenza a quest’ultime. Dicono i tecnici che nella prossima vendemmia ci sarà molto meno aromatico bianco in giro. Perché? “Alzando le rese diminuirà la quantità di prodotto ‘convertibile’ e così sarà maggiore l’interesse sull’avanzo disponibile con un aumento interessante anche di prezzo. E questa è una notizia buona per i coltivatori di Brachetto, l’unico aromatico della zona che si presta ad essere sbiancato, che così potranno guadagnare qualche soldino in più senza svalutare la Denominazione”.