L’export guida la ripresa delle aziende alessandrine
Presentata dal presidente Laura Coppo la 187esima indagine congiunturale
ALESSANDRIA – Riparte l’export e il settore solitamente trainante dell’economia provinciale guida anche la ripresa delle aziende alessandrine, che guardano con ottimismo al trimestre estivo, le cui previsioni sono – finalmente – all’insegna del segno ‘+’.
Sono le risultanze della 187esima indagine congiunturale, presentate oggi pomeriggio nella sede di Confindustria Alessandria, la prima dell’era di Laura Coppo, la neo presidente dell’associazione eletta nelle scorse settimane dall’assemblea degli imprenditori. Per far subito parlare le cifre, va sottolineato come siano in netto miglioramento, rispetto al precedente report, gli indici che registrano lo sbilancio tra ottimisti e pessimisti. Nella fattispecie, la previsione dell’occupazione è a +3 (era +4 nell’ultimo trimestre), sono in crescita la produzione, a +19 (era +5) e gli ordini totali, a +18 (da zero).
Soprattutto decollano gli ordini export, che toccano quota + 15, risalendo addirittura da –13. In recupero e positive anche le attese sulla redditività a +4 (era –13). In calo la previsione di ricorso alla cassa integrazione, formulata dal 16% degli imprenditori intervistati (era il 22 lo scorso trimestre) e sono sempre in maggioranza, dal 78 al 75%, quelli che prevedono invariata l’occupazione. La propensione ad investire è sempre elevata ed è dichiarata dal 78% degli intervistati (era il 76%), e anche il grado di utilizzo degli impianti cresce al 77% della capacità (era al 71). Il ritardo negli incassi scende ed è segnalato dal 27% degli imprenditori (era il 35%).
L’indicatore di chi ha lavoro per più di un mese aumenta ed è dichiarato dall’84% degli intervistati (era l’81). In recupero anche le previsioni dei settori produttivi: positive e in rialzo per la gomma-plastica e per il comparto alimentare, buone per la chimica per occupazione e produzione, e per il metalmeccanico per produzione ed export. Per il settore dei servizi alle imprese gli indici sono ancora positivi come nel precedente trimestre: la previsione dell’occupazione a +10 (era +18), il livello di attività cresce a +27 (era +19), i nuovi ordini da +11 a +13. Infine, rimane positiva la redditività ed è in aumento la propensione ad investire.
Come sottolinea la neo presidente Coppo “il trend è positivo. In Italia la domanda interna e la fiducia sono in recupero, mentre sui mercati internazionali, come rileva il Centro Studi Confindustria, l’export italiano cresce sopra ai livelli pre-crisi, e questo è un indicatore che ci conforta, e che restituisce slancio alle nostre industrie alessandrine, fortemente esportatrici. Indicazioni positive dell’attività complessivamente in ripresa emergono anche dalla nostra indagine, dove i dati provinciali sono allineati a quelli regionali, e sono confermate dal recente Bollettino Economico della Banca d’Italia: con i progressi delle campagne di vaccinazione la crescita del prodotto mondiale si è rafforzata”.
La vaccinazione, dunque, fa la differenza e spinge la ripresa. Lo dicono i fatti. Giuseppe Monighini, responsabile dell’Ufficio studi, che come al solito ha redatto la Congiunturale, aggiunge qualche altra considerazione, in uno scenario decisamente confortante: “Solo qualche segnalazione di ritardo negli incassi in più, per il resto il quadro è ottimistico”. Entrando nel dettaglio dei settori, il comparto che mostra qualche sofferenza, probabilmente, è il metalmeccanico: questo si deve, come spiega Laura Coppo, che parla con cognizione di causa, dall’aumento del prezzo delle materie prime: “L’inizio dell’anno è stato abbastanza scarso. In questo momento non è cambiato molto, però i prezzi si sono stabilizzati…”.
Fino a settembre, dunque, le aspettative degli industriali alessandrini sono decisamente positive. Osserva la presidente: “Le nostre attese sono ancora favorevoli, nonostante la variante Delta che rischia di frenare i progressi nel contenimento del contagio. Sottolineiamo quindi – per chi non lo avesse capito, ndr – che la risposta vaccinale rimane, a oggi, l’unico necessario strumento per affrontare questo ulteriore rischio“.