Dimsport fa 30 anni e con Holdim guarda a un futuro dove c’è anche l’autodromo di Morano
L'idea è un'area testing con struttura ricettiva
SERRALUNGA DI CREA – La Dimsport di Serralunga di Crea, società del gruppo Holdim, compie trent’anni e li celebra, come consuetudine, puntando al futuro con diverse iniziative che seguono le direttrici della sostenibilità e del coinvolgimento del territorio attraverso i marchi del gruppo.
Dimsport è il più noto, leader del tuning elettronico per l’automotive con strumenti e software per di ricalibrazione, moduli aggiuntivi, banchi prova potenza: «Ognuno dei nostri prodotti è servito a dare risposte alle richieste del mercato – commenta il presidente Alessandro Chellini – Il segreto è la passione, non siamo una multinazionale come viene intesa comunemente, continuiamo a rimboccarci le maniche, con caparbietà, curiosità e un po’ di pazzia».
Deus ex machina e fondatore, vera fucina di idee di tutto il gruppo, è Giovanni Deregibus che da tempo guarda al mondo del contenimento delle emissioni tra carburanti alternativi, conversioni a metano e gpl, e l’innovativa filiera del metano liquefatto: «Siamo riusciti a costruire un nostro centro prove. Il motore atermico non è finito, c’è ancora molto da fare per abbattere le emissioni» ha spiegato. Ora c’è, ed è uno dei pochi in Italia, un banco prove a disposizione di aziende medio piccole che vogliano ottenere certificazioni sul tema.
Una notizia importante riguarda l’ex autodromo di Morano, da anni dismesso ma che si vuole recuperare, ovviamente per scopi diversi da quelli per il quale nacque. Il gruppo vi vuole realizzare un’area testing che si abbini al centro prove. La via, burocraticamente, è lunga ma ambiziosa: «Non solo test, ovviamente non ci interessa il mondo delle competizioni ma progettiamo diverse iniziative nel terreno, da una struttura ricettiva a test per fuoristrada ma anche intrattenimenti per bambini – prosegue Sara Deregibus – L’idea è di concretizzare in due anni e questo comporterà ricadute interessanti dal punto di vista dell’occupazione, posti di lavoro per il territorio».
L’idea, a uno dei sindaci coinvolti, quello di Morano Luca Ferrari, piace parecchio: «Ci siamo messi a totale disposizione. Quando una società seria del territorio propone una cosa del genere solo uno stupido dice di no, tutto il territorio deve fare il tifo perchè vada in porto».
Intanto si continua a lavorare sui carburanti alternativi, anche in partnership con Snam. «Vantaggi economici e anche in termini di emissioni ma il tutto senza rinunciare alla prestazioni» prosegue Simone Deregibus. Il piano è quello di lavorare ora a un’Audi Rs3 Lms che, a biometano, possa sfidare senza handicap le auto a benzina. Il progetto è supervisionato dal noto driver, 3 volte vincitore della 24 ore, Dindo Capello.
E poi c’è il tema del metano liquefatto. Se ne era iniziato a parlare due anni fa per un impianto a “chilometro zero” che doveva essere realizzato in zona industriale a Casale, in accordo con l’amministrazione comunale, anche con predisposizioni per la ricettività. Ora, mentre quel progetto è un po’ fermo nei meandri della burocrazia, un impianto simile è stato realizzato (sempre da 2Lng, del gruppo Holdim) a Brescia. Lì si produce metano liquido, sostanzialmente dai rifiuti agricoli: «Diventano risorse, l’inquinamento sfruttato per dare energia» prosegue Giovanni Deregibus. Quest’anno se ne vogliono installare altri 8, 13 il prossimo.
Intanto il gruppo Holdim continua ad assumere, 10 i nuovi arrivati solo negli ultimi mesi, in barba al Covid. Ora impiega circa 180 addetti. E il fatturato cresce, portando in giro per il mondo il nome di Serralunga, la sede principale.