Scuola, i precari chiedono regole chiare
Flc Cgil: "La priorità? Valorizzare competenze ed esperienze maturate in questi anni"
ALESSANDRIA – E’ stato approvato all’unanimità l’ordine del giorno della Flc Cgil Piemonte in merito al coordinamento dei precari della scuola.
“Le lavoratrici e i lavoratori precari della Flc Cgil Piemonte ribadiscono le proprie perplessità sulle immissioni in ruolo 2021, individuando una serie di problematiche connesse al Decreto sostegni bis che delude i precari della scuola lasciando presagire un futuro maggiormente incerto – spiega dal sindacato, rappresentato in provincia da Serena Morando – Come precedentemente affermato nel documento del 19 maggio, la priorità resta la valorizzazione delle competenze ed esperienze maturate dai docenti precari in questi anni mentre il Ministero continua ad aggirare questi appelli e a percorrere direzioni in senso contrario, come nel caso dell’infelice concorso Stem dove la percentuale di bocciatura ha raggiunto in certi casi oltre l’85%”.
Secondo la Flc Cgil, “a poche settimane dall’avvio del nuovo anno scolastico, le lavoratrici e i lavoratori precari non vogliono vivere l’incertezza e l’emarginazione di sentirsi esclusi e colpiti nel proprio riconoscimento professionale data anche l’assenza di percorsi abilitanti dedicati chiesti a gran voce. Ecco perché denunciano l’assenza di percorsi abilitanti dedicati ai precari storici, la necessità di far accedere al Tfa quanti hanno almeno 3 anni di servizio sul sostegno, l’esigenza dell’abilitazione per tutti i vincitori e idonei del concorso straordinario ai fini dell’inserimento nella prima fascia Gps già nell’attuale finestra speciale di Luglio, la mancata cancellazione del vincolo quinquennale che vieta ogni tipo di mobilità separando spesso lavoratrici e lavoratori dai propri cari affetti e la necessità di rinnovare il Ccnl per equiparare i diritti del personale precario con quelli del personale stabilizzato”.
Infine, con riferimento al concorso Stem e al futuro concorso ordinario, vengono chieste “direttive chiare a livello nazionale riguardo le modalità di svolgimento delle prove concorsuali in particolare delle prove pratiche e orali per evitare disparità tra una regione e l’altra in una procedura abilitante a livello nazionale e che siano rese chiare il prima possibile le modalità per conseguire l’abilitazione ed evitare situazioni confuse che possano incidere sulle scelte dei lavoratori. La soddisfazione di tali richieste andrebbe a vantaggio anche dell’amministrazione che si trova a gestire in questo momento gli esiti di diverse procedure concorsuali a cui presto se ne potrebbero aggiungere altre”.
Ecco, dunque, che dal sindacato parte “un appello al Ministero dell’Istruzione per un intervento chiarificatore e repentino a favore del miglior esito concorsuale dei candidati, perché si possano concludere nei tempi e modi dovuti le operazioni concorsuali e affinché il nuovo anno scolastico abbia inizio con serenità e sicurezza fin dal 1 settembre con la messa in ruolo dei nuovi insegnanti. Chiediamo di dare il via a un sistema di reclutamento stabile rigoroso, uguale per tutto il Paese, chiediamo di considerare lo strumento dei percorsi abilitanti, chiediamo di ottimizzare le future procedure per i precari questa volta rimasti esclusi. Non faremo mancare il nostro apporto e la nostra azione di lotta per interrompere la catena del lavoro precario e per la qualità della scuola pubblica”.