“Licenziamento” di Cuccuru, il Tar respinge il ricorso dell’ex assessore
Per i giudici di Torino, «la revoca degli assessori comunali è un atto che rientra nella piena scelta discrezionale del sindaco»
NOVI LIGURE — Il sindaco Gian Paolo Cabella non ha violato la legge quando ha “licenziato” l’ormai ex assessore Costanzo Cuccuru. Lo ha deciso il tribunale amministrativo del Piemonte, respingendo il ricorso presentato a gennaio dallo stesso Cuccuru, che a novembre del 2020 si era visto ritirare le deleghe in materia di cultura, pubblica istruzione, formazione professionale, sport e turismo.
Secondo i giudici di Torino, «la revoca degli assessori comunali è un atto di alta amministrazione che rientra nella piena scelta discrezionale del sindaco», caratterizzato «per il rapporto di fiducia fra il sindaco e gli assessori».
Nella sentenza, il Tar scrive che «il provvedimento di revoca dell’incarico di un singolo assessore può basarsi sulle più ampie valutazioni di opportunità politico-amministrativa rimesse in via esclusiva al sindaco, e segnatamente anche su ragioni afferenti ai rapporti politici all’interno della maggioranza consiliare e sulle sue ripercussioni sul rapporto fiduciario che deve sempre permanere tra il capo dell’amministrazione e il singolo assessore».
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Non si può pretendere, inoltre, che il primo cittadino indichi con precisione «i contrasti tra le linee politiche perseguite», o che ne dia «una concreta dimostrazione, mediante il riferimento ad atti o dichiarazioni». Il Tar ha quindi respinto il ricorso di Costanzo Cuccuru, dichiarando infondati tutti i motivi di reclamo.
In seguito al rimpasto, le deleghe del leghista Cuccuru sono passate al neo assessore Andrea Sisti, in quota Forza Italia.