Salta il numero legale, sul Cit il consiglio comunale non decide
Nuova grana per la giunta Cabella: tante assenze nella maggioranza e i Democratici abbandonano l'aula
NOVI LIGURE — La maggioranza non è in grado di garantire il numero legale e il consiglio comunale a Novi Ligure ancora una volta non riesce a varare la delibera “definitiva” per la vendita delle quote societarie del Cit. L’azienda novese di trasporto pubblico locale quindi rimane ancora in mezzo al guado.
I tre consiglieri comunali di Solo Novi (Marco Bertoli, Francesco Bonvini e Cristina Sabbadin) erano infatti assenti alla riunione, così come la consigliera Francesca Chessa, di recente passata da Forza Italia a Fratelli d’Italia. A garantire il numero legale, quindi, erano le forze di opposizione. I cinque consiglieri Democratici però hanno deciso di abbandonare l’aula, per contrarietà con la linea fin qui seguita dalla giunta di Gian Paolo Cabella sulla questione del Cit. A quel punto l’assise cittadina si è ritrovata sguarnita, con la presenza di otto consiglieri su 17, meno della metà, e il presidente Oscar Poletto non ha potuto fare altro che mandare tutti a casa.
In precedenza era intervenuto l’assessore al Bilancio Maurizio Delfino, scusandosi con i sindacati per non avere trovato il tempo di incontrarli e ribadendo che, a norma di legge, non è consentito inserire le clausole di salvaguardia per i lavoratori nel bando per la cessione delle quote. Delfino aveva anche assicurato che, in un modo o nell’altro, i lavoratori della società sarebbero stati tutelati.
Poi il consiglio era stato sospeso una prima volta, per permettere l’intervento di Giancarlo Topino, segretario provinciale della Filt Cgil. Il sindacalista – non credendo alle garanzie dell’assessore – era stato particolarmente critico nei confronti della politica cittadina, come peraltro aveva già fatto oggi con un comunicato.
Dopo Topino era stata la volta del Dem Simone Tedeschi: dopo aver ribadito la contrarietà del proprio gruppo alle scelte della giunta, ha lasciato l’aula seguito dai suoi. La sospensione di 15 minuti decisa dal presidente Poletto non è bastata a trovare una soluzione: tutti a casa.
Il consiglio tornerà a riunirsi domani sera, per una “prosecuzione di seduta” già programmata. Non è chiaro, però, se potrà essere riportata in votazione la delibera sul Cit. «Lo verificheremo domattina con gli uffici comunali», ha concluso Poletto.
Intanto il tempo stringe: Arquata Scrivia, Borghetto Borbera e Grondona hanno già delibera la cessione totale o parziale delle proprie quote del Cit. E venerdì è in programma un’assemblea straordinaria dell’azienda. Ma a guidare l’operazione deve essere Novi. Che non riesce a decidere.