Cit, sindacati sul piede di guerra: «Un teatrino sulla pelle dei lavoratori»
Dura presa di posizione della Filt contro la decisione di non inserire le clausole di salvaguardia nel bando di vendita delle quote
NOVI LIGURE — Sindacati sul piede di guerra dopo che l’assessore comunale al Bilancio Maurizio Delfino ha annunciato che il bando di vendita del Cit, l’azienda di trasporto pubblico novese, non sarà accompagnato dalle clausole di salvaguardia per i lavoratori.
«Stiamo assistendo all’ennesimo teatrino della politica novese sulla pelle dei lavoratori del Cit – dice Giancarlo Topino della Filt Cgil – Sono mesi che cerchiamo di incontrare l’assessore Delfino, colui che sta procedendo all’operazione di vendita (o svendita) del Cit, che però a oggi non si è degnato neppure di risponderci. Leggiamo e sentiamo interpretazioni su norme del tutto singolari, con un unico scopo: quello di non inserire alcuna clausola di salvaguardia dell’occupazione, adducendo ridicole motivazioni».
Delfino ha spiegato che la legge consente di inserire le clausole di tutela nel caso in cui un’azienda subentri a un’altra nell’esecuzione di un appalto o di un servizio. Ma con il Cit questo non accade perché i lavoratori rimarranno dipendenti della società di trasporto.
«Ci chiediamo quale sia la vera volontà di chi governa Novi Ligure – prosegue Topino – Salvaguardare l’occupazione o svendere un’azienda pubblica? È più semplice far pagare le conseguenze solo ai lavoratori, ma se l’azienda fallisse qualcuno dovrà risponderne».
«Per quale motivo l’assessore non vuole condividere con noi il bando di gara sulla parte inerente l’occupazione? E il sindaco si ricorda gli impegni presi anche in sede prefettizia sulle clausole sociali? Per quale motivo non si vuol procedere come ha fatto Ovada, inserendo nel bando le clausole? Chiediamo trasparenza e il mantenimento degli impegni presi nei confronti dei dipendenti del Cit», conclude il segretario provinciale della Filt Cgil.