Addio a Guido Firpo: «Era la cultura con la C maiuscola»
Il ricordo di Patrizia Orsini: «Ha contribuito a far conoscere la nostra città in tutto il mondo, ora dedichiamogli una via»
NOVI LIGURE — È mancato questa notte all’età di 80 anni Guido Firpo, ex assessore alla Cultura della città di Novi Ligure. Firpo aveva fatto parte della seconda giunta di Mario Lovelli (dal 1999 al 2004) e della prima giunta di Lorenzo Robbiano (dal 2004 al 2009).
Insegnante al liceo classico Doria, era un profondo cultore delle tradizioni novesi e membro della Società storica del Novese e dell’associazione Novinostra. Era stato anche tra i promotori della Fondazione Marenco, nata per guidare il restauro del teatro di via Girardengo, ormai prossimo all’inaugurazione: un evento a cui avrebbe sicuramente voluto assistere.
Diversi i progetti e le iniziative che ha realizzato per Novi. Fra le sue “creature” più importanti la stagione teatrale del Giacometti, il concorso e il festival Marenco, la Spagna a Novi, Desinenza in a, il jazz al femminile, il gran concerto di fine anno, il riordino dell’archivio storico e la trasformazione della biblioteca in quello che oggi è il centro Capurro, cuore pulsante della cultura novese.
Tra i ritratti più vividi di Guido Firpo c’è quello tracciato da Patrizia Orsini, già direttrice della biblioteca civica novese e da poco andata in pensione. «Essere il suo braccio destro per dieci anni è stata una esperienza straordinaria, sia sul piano umano che su quello professionale. Parlando con lui si respirava cultura, quella con la C maiuscola. Era esperto in ogni materia. Musica, teatro, storia, cucina, viticultura, geografia… era un piacere parlare con lui. Insieme abbiamo progettato, prima con il sindaco Lovelli, poi con Robbiano, la stagione culturale più ricca e variegata dal dopoguerra».
Guido Firpo e Patrizia Orsini
«Era speciale, come amministratore e come persona – ricorda ancora Orsini – Colto e preparato, con una classe innata e la modestia tipica di chi è veramente intelligente e non ha bisogno di mettersi in evidenza. Una persona che non conosceva l’invidia e che era capace di emozionarsi fino alle lacrime durante i nostri bellissimi concerti».
«Aveva un rispetto e un affetto per i suoi collaboratori che non ho mai più ritrovato dopo di lui. Un grande che dopo il 2009 la città ha dimenticato, ma che chi ha lavorato al suo fianco ha sempre rimpianto. Insieme abbiamo portato a Novi i più grandi nomi della letteratura, del teatro, della musica a livello internazionale. Con lui se ne è andato per sempre un pezzo importante della nostra città».
«Vorrei, e di questo mi farò con forza promotrice, che a lui venisse intitolata una via o una piazza della nostra città, quella città che Guido Firpo ha contribuito con competenza e determinazione a far conoscere in tutto il mondo», conclude Patrizia Orsini.