Cit: prima il consiglio, poi l’assemblea per dare il via alla vendita
Lega, Forza Italia e FdI rispondono alle critiche dei Dem: «Intesa per tutelare l'occupazione»
NOVI LIGURE — Il Cit sarà ancora al centro del dibattito del prossimo consiglio comunale a Novi Ligure, convocato per mercoledì 14 luglio. Il primo punto all’ordine del giorno prevede infatti la «conferma, con precisazioni» dell’indirizzo già sancito dall’assise cittadina la scorso 3 maggio, e l’approvazione degli schemi di statuto e patti parasociali della nuova società di trasporto locale.
Il prossimo 16 luglio, infatti, è già convocata un’assemblea dei soci del Cit e «il consiglio comunale di Novi dovrà prima approvare la imprescindibile delega al sindaco Gian Paolo Cabella a intervenire a nome per conto della municipalità novese», spiegano i gruppi consiliari di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, in un comunicato che risponde alle critiche dei Democratici. Questo è necessario anche «per esplicare il prima possibile le procedure di gara che si confida possano riscontrare una pluralità di interessati a rilevare le quote appartenenti al Comune».
Novi infatti ha deciso di alienare l’85 per cento delle proprie quote societarie: attualmente è socio di maggioranza con il 70 per cento delle azioni. L’operatore privato quindi entrerebbe nel Cit con circa il 60 delle quote.
«Durante l’assemblea straordinaria, alla presenza di un notaio, si dovrà approvare la manifestazione formale di volontà dei Comuni che intendono alienare le quote di partecipazione, per addivenire alla conversione in società pubblico-privata e procedere con il risanamento e il rilancio del Cit che questa amministrazione ha trovato in condizioni disperate ma che crede possa avere un futuro nell’interesse della comunità novese, del lavoratori e delle loro famiglie», dicono ancora Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia.
Quanto al pagamento degli stipendi di giugno, «abbiamo ricevuto la comunicazione da parte dell’amministratore unico del Cit Silvio Mazzarello che è già stato accreditato, congiuntamente a un anticipo della quattordicesima». Inoltre c’è un’intesa che «prevede l’impegno a ottenere la maggior tutela dell’occupazione possibile».