La Camera penale rinnova il direttivo: presidente Roberto Cavallone
Le sfide tra riforma della giustizia e pandemia non ancora conclusa. Le parole del neo eletto
ALESSANDRIA – La Camera penale alessandrina ha rinnovato il suo direttivo. Il presidente uscente, avvocato Lorenzo Repetti, passa il testimone all’avvocato Roberto Cavallone.
Nella foto che abbiamo pubblicato, Cavallone è insieme alla nuova squadra: l’avvocato Roberto Tava è il vice presidente, entrano gli avvocati Giuseppe Romano e Valeria Massolo, e poi ancora gli avvocati Alessandra Saddi, Marco Conti, Massimiliano Sfolcini e Pietro Ratti (già in carica nel precedente mandato).
Gli uscenti: Lorenzo Repetti (presidente al secondo mandato), Sara Ongaro (segreteria) Vittorio Spallasso e Alberto Genovese.
“In questi dieci anni, che ho affrontato con puro spirito di servizio, sono cresciuta e ho visto crescere e farsi grande la nostra Associazione – è il saluto ai colleghi di una Sara Ongaro emozionata – che ha conquistato un peso sempre più significativo dal punto di vista politico nei rapporti con l’Autorità Giudiziaria.
Un ringraziamento va a Giulia Boccassi, presidente del primo Direttivo del quale ho fatto parte: da Lei, avvocata che sa distinguersi con stile in un mondo professionale in cui per raggiungere la parità di genere c’è ancora da fare, ho imparato tanto.
A Lorenzo Repetti, presidente uscente, con il quale ho lavorato gomito a gomito negli ultimo quattro anni e con il quale ho condiviso la gestione delle difficoltà di questa maledetta pandemia; la sua dedizione all’Associazione e la caparbietà nell’affermazione dei principi del giusto processo perché sia sempre assicurata la difesa dei diritti degli ultimi per me hanno rappresentato un esempio.
Grazie ai colleghi di Direttivo di questi dieci anni, e a tutti gli iscritti alla Camera Penale. Portiamo sempre alti i valori che ci distinguono e che connotano la nostra professione. Lunghissima vita alla nostra Associazione”.
Il neo presidente, Roberto Cavallone, plaude al lavoro del suo predecessore, e anticipa in una breve intervista il lavoro che lo vedrà in campo per i prossimi due anni in un momento che vede al centro dell’attenzione la riforma della giustizia.