Mamma NoPfas scrive al presidente Baldi: “Le chiedo di essere prudente”
La missiva dopo l?ok alla ripresa della produzione di cC6O4 concessa a Solvay
ALESSANDRIA – Le Mamme NoPfas del Veneto scrivono al presidente della Provincia di Alessandria, Gianfranco Baldi, per spiegare come l’inquinamento da Pfas ha pericolosamente cambiato la loro vita e quella dei loro figli.
Una missiva accorata, un discorso tra una mamma e un papà che vuole essere un monito ad evitare che si ripetano le stesse situazioni che hanno messo in ginocchio la loro terra.
Il presidente Gianfranco Baldi si è detto pronto a incontrare la firmataria della lettera, che contatterà già a inizio settimana prossima.
Questo il testo.
“Buonasera dottor Baldi, sono Piccoli Michela e le scrivo perché avevo la necessità di parlarle.
Sono mamma di due figli e dalle analisi del sangue ho appreso a marzo 2017 che nel loro sangue ci sono valori elevati di Pfas, superano di 10 volte il valore consentito.
I miei figli hanno valori “bassi ” a confronto di altri ragazzi le cui percentuali arrivano a superare il limite di 40,70 volte il limite.
Noi mamme non avevamo mai sentito parlare di PFAS e ci siamo subito messe in moto, abbiamo capito dopo poco che la situazione era grave e siamo andate a parlare con il sindaco, con l’ulss, con la provincia, i gestori dell’acqua, l’ARPAV, siamo andate a Roma al ministero dell’Ambiente, siamo state audite in Commissione ecomafie, siamo finite a Bruxelles e Strasburgo al Parlamento europeo, abbiamo fatto presidi davanti alla Procura di Vicenza perché venga fatta giustizia.
Abbiamo parlato con Confagricoltura, Coldiretti. Gli unici che in questi anni non ci avevano ricevuto era gli esponenti di Confindustria che solo ad ottobre 2020 dopo molte richieste ci hanno aperto le porte.
Adesso i Pfas li conosciamo bene purtroppo, ed i documenti in nostro possesso sono tutti depositati in Tribunale.
Ci hanno contraddistinto la comunicazione, l’educazione e la pazienza. Non siamo ambientaliste, non abbiamo mai fatto parte di movimenti estremisti o politici, non sapevamo cosa fare, come muoverci, ma sapevamo che dovevamo proteggere i nostri figli perché le Istituzioni non lo avevano fatto.
Hanno dato permessi, concessioni, hanno dato loro la possibilità di fare quello che volevano.
La nostra terra era chiamata la terra “Delle acque” oggi si chiama “zona rossa PFAS” un bel salto vero?
Le parlo da madre a padre, le chiedo di essere prudente, di approfondire, di non rimanere in superficie .
Le Istituzioni sono il prolungamento dei cittadini, siete coloro di cui ci fidiamo e che desideriamo tanto fidarci perché è questo il motivo per il quale rivestite determinati ruoli. Siamo in primis genitori e questo ruolo lo avremo fino al nostro ultimo respiro.
Dobbiamo ubbidire alle uniche persone che sono in realtà i nostri veri CAPI, i nostri figli, perchè la nostra vita l’abbiamo donata al loro bene e per il loro bene.
Lei può fare la differenza caro papà, un giorno i suoi figli e la sua gente la ringrazieranno, ci vuole coraggio, e questo dono non è per tutti, lo comprendo e non la giudico.
Desidero solo darle forza ed entusiasmo, non abbandoni la sua gente in mano a chi la può mettere in pericolo.
Con la Miteni sono successe le stesse cose, stesse dinamiche, un orribile “copia incolla” di eventi che si stanno ripetendo anche nella vostra zona.
In tutti questi anni abbiamo raccolto studi nazionali ed internazionali e abbiamo anche incontrato l’avvocato Robert Billot dell’West Virginia in Ohaio (caso DuPont) anche in quel caso le dinamiche erano sempre le stesse.
La ringrazio per l’attenzione, e le auguro buona notte.
Michela Piccoli, MAMME NO PFAS”