Lungo la strada
Una vittoria che ci voleva per il Derthona e per Tortona
TORTONA – Poter essere uno dei giornalisti che ha avuto la fortuna di raccontare la stagione sportiva della Bertram Derthona è una di quelle soddisfazioni che non ha prezzo: ieri per festeggiare l’arrivo del pullman da Torino nonostante fosse notte fonda c’erano più di seicento persone e non credo di esagerare se dico che ognuna di loro ha avuto una foto con la coppa e un selfie con uno o più dei giocatori protagonisti dell’impresa. Una gigantesca festa collettiva, ancora più bella perché inaspettata e per certi versi creduta quasi impossibile dopo il -30 casalingo di gara3: i ragazzi di coach Marco Ramondino hanno saputo fare quadrato, mettere il cuore in campo e vincere due gare di un punto – di ‘corto muso’, direbbe qualcuno – che è poco ma è quello che basta per festeggiare. L’anno prossimo si scoprirà un campionato nuovo e le avversarie saranno Milano, Brindisi, Venezia, Virtus e Fortitudo Bologna: nomi che fanno tremare i polsi così come è stato ogni volta dopo una promozione prima di rendersi conto che la scalata di questa squadra non era destinata a fermarsi fino alla cima e anche in questo il Derthona è una meravigliosa eccezione per avere ottenuto ogni promozione sul campo e senza ‘scorciatoie’, goccia di sudore dopo goccia di sudore.
Una vittoria e una festa importanti per la città, che un anno fa era una delle più colpite in Italia percentualmente dalla prima ondata della pandemia di coronavirus: quella stessa strada che ieri era invasa dai tifosi del Derthona che festeggiavano la promozione in A1 e che vedete nella foto di apertura era stata teatro della Via Crucis composta solo dall’ormai ex vescovo locale Vittorio Viola e dal sindaco Federico Chiodi, che ieri sera era in mezzo ai tifosi a festeggiare anche lui. Un lungo percorso che si è riproiettato idealmente nella mia testa mentre confrontavo il silenzio spettrale con il rumore ritmico, ricordandomi quanto fosse mancato il poter festeggiare nuovamente come una volta, vedere le lacrime sui volti delle persone alle finestre lungo la strada, ma non per la tristezza di avere perso qualcuno o la paura di perderlo, ma per la gioia di avere ottenuto qualcosa.
Una città intera che stamattina si è svegliata in un sogno dopo avere vissuto un incubo.