Vocali in 2x – L’idea di Whatsapp che salvò miliardi di rapporti
Arrivati ad un certo punto, occorre riconoscere le proprie sconfitte e fare pace con la propria coscienza. Mi sto riferendo alla crociata che, insieme forse a molti di voi, da anni conduco inutilmente contro gli audio vocali su WhatsApp. Comodi per chi li registra, guidando o in un momento in cui si ha le mani impegnate, sono invece fastidiosi per chi li riceve: non sempre infatti si può ascoltare un audio o si ha il tempo di riprodurlo per intero.
Talvolta al danno si aggiunge la beffa quando il messaggio inizia con il famigerato “… ti mando un vocale che faccio prima”. Forse interpretando la reazione mia e di molti che avrebbero voglia di rispondere “… se tu non hai tempo per scrivere, io non ho tempo di ascoltare”, WhatsApp ha nelle scorse settimane introdotto la possibilità di riprodurre a velocità doppia il vocale, salvando in questo modo amicizie, relazioni professionali, storie d’amore.
Da Google Home ad Alexa, dall’icona del microfono per attivare ricerche vocali su YouTube e Google Maps a ClubHouse, l’uso del digitale sta diventando sempre più audio e non serve seguire Pagine Facebook satiriche come “Commenti memorabili” o tenere d’occhio l’account Twitter “Grammar Nazi” per seguire gli errori ortografici di cui sono costellate anche le conversazioni sui social media.
A chiunque è scappato un errore, forse non per mancata conoscenza della grammatica italiana: certo per la fretta con la quale si scrive o per il non sempre agevole uso della tastiera dello smartphone.
Se dunque per gestire professionalmente Pagine Facebook o account aziendali su Linkedin, Twitter ed Instagram, la prima competenza da possedere è l’uso corretto della lingua italiana, occorre considerare che per molti utenti le conversazioni online sono vere e proprie conversazioni, prodotte in un contesto poco impegnativo sul piano formale, come un caffè preso al bar.
L’Italia è un Paese con gravi problemi di analfabetismo di ritorno e certo si può sperare che una comunicazione interpersonale sempre più fondata su WhatsApp e social media porti la maggior parte della popolazione a comprendere l’importanza di una scrittura chiara e corretta. Allo stesso tempo però, è utile giudicare quanto le persone scrivono, nei commenti ai post online, al di là della forma che utilizzano così come non valuteremmo una conversazione orale sulla base della precisione sintattica o della eloquenza dell’interlocutore.
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Alessandrino ed esperto di digital: ecco chi è Andrea Boscaro