M5s sulle Terme: “De Lorenzi e la sua politica del piattino”
Dura replica al Consigliere del Centrosinistra: "Se sentissimo lui pagheremmo 750mila euro"
ACQUI TERME – Da tempo non si parla che di Terme. Nei giorni scorsi dalle pagine del nostro giornale i consiglieri di Centrosinistra avevano puntato il dito contro il sindaco Lorenzo Lucchini reo di aver ‘mentito’ ai cittadini sulle motivazioni alla base della scelta del Comune a disfarsi delle quote di Terme di Acqui Spa.
Non si è fatta attendere la replica del Gruppo Consigliare M5s. «Siamo abituati ai modi di fare politica del consigliere De Lorenzi e non possiamo evitare di suggerirgli un sentimento di vergogna – piccano – Dobbiamo ricordare ancora che il centrosinistra regionale ha venduto l’81% delle quote di Terme di Acqui alla famiglia Pater grazie a un bando che non prevedeva alcuna condizione e che, di fatto, è l’unico responsabile dello scempio in cui versano oggi le Terme? De Lorenzi può permettersi oggi di fare il maestrino ricostruendo peraltro la vicenda in modo sommario, impreciso e scorretto?».
Secondo i grillini (supportati da pareri tecnici) il Comune non poteva trattenere le quote nella società termale ed è stato abbandonato dalla Regione al proprio destino. «La Giunta si assunse comunque la responsabilità di mantenere una quota simbolica, lo 0,05%, e di mettere in vendita il restante 15% (decisione contestata dai Revisori dei conti) – continuano – Contemporaneamente si prendeva atto delle intenzioni dell’azionista di maggioranza di non fare alcun investimento e che ciò avrebbe comportato per il Comune ulteriori perdite economiche». Quindi scelta obbligata.
Seguendo la linea De Lorenzi invece «non avremmo avuto diritto ad applicare il recesso e dovuto mettere al bando le nostre quote – ipotizzano – Nessuno avrebbe avuto interesse, per cui oggi saremmo a chiedere con il piattino in mano alla famiglia Pater di “fare il prezzo” del nostro 15%. Senza contare che, a causa delle perdite fatte registrare dalla società, avremmo dovuto accantonare qualcosa come 750mila euro di soldi pubblici, per non parlare degli interventi di ricapitalizzazione da attuare nei prossimi anni, visto che il capitale si è ridotto oltre il terzo. Complimenti consigliere, il premio strategia è suo, a pari merito con PD acquese e regionale».