Una maturità a tinte rosa tra pandemia… e barriere architettoniche
Roberta Biglia e Linda Negri sono le due studentesse della 5°A Cat che hanno ottenuto il massimo dei voti
CASALE – Una maturità un po’ insolita, quella che gli studenti affrontano in pandemia. Ma non per questo meno carica di emozioni. «È stata diversa da come ce l’aspettavamo – spiegano ad esempio le studentesse della 5°A del corso Costruzioni, Ambiente e Territorio dell’Istituto Leardi (Ex Geometra) Roberta Biglia e Linda Negri – ma ci ha dato comunque la possibilità di dimostrare le nostre conoscenze in tutte le materie». Conoscenze che per entrambe sono state ripagate, dopo cinque anni di duro lavoro, con il massimo del punteggio. Un 100 e lode che ha ripagato tutti gli sforzi fatti fino a questo punto. E non solo scolastici.
«Quest’anno abbiamo collaborato, insieme alle nostre compagne Angelica Acampora e Irene Ferro, al progetto “Fiaba” – spiega la Negri – Si trattava di presentare un lavoro che potesse abbattere le barriere architettoniche. Dato il lockdown abbiamo pensato di utilizzare dei rilievi degli anni precedenti per confrontarli con i risultati attuali e abbiamo cercato di proporre soluzioni funzionali che si sposassero con le norme anti-covid in edifici ad alta frequentazione come l’ospedale». I risultati arriveranno nei prossimi mesi, ma per il momento questo lavoro conclusivo della loro esperienza liceale fa ben sperare. «La cosa interessante di questo progetto – racconta invece la Biglia – è che abbiamo voluto dargli un taglio “rosa”. A partecipare eravamo tutte ragazze. Il motivo principale era che ci premeva sottolineare come in questo ambito lavorativo, da sempre prettamente maschile, anche le donne negli ultimi anni stanno trovando il loro spazio».
Uno spazio che, in quanto donne, anche loro si sono “conquistate”. L’idea, quindi, sarebbe quella di continuare a studiare in questo ambito? Le due ragazze ancora non ne sono sicure: l’estate è appena iniziata e c’è ancora tempo per pensare. «Sicuramente proseguirò con gli studi e l’idea è quella di studiare Ingegneria – racconta Roberta – Il mio sogno da sempre però sarebbe entrare all’Accademia della Marina Militare, dove comunque mi interessa intraprendere un percorso che non si scosta molto da quello proposto dal Politecnico di Torino. Si vedrà». Linda invece è più indecisa. «Vorrei continuare l’azienda agricola di famiglia a Sartirana Lomellina e per questo sto prendendo in considerazione il corso di Agraria. La mia scelta però rimane sempre tra questo e Ingegneria Civile, proseguimento naturale del mio percorso di studi al liceo».