La ripartenza delle palestre: “Si poteva riaprire prima”
Il parere di Rita Maggio, titolare della palestra "Ad Maiora" di Acqui Terme
ACQUI TERME – È stato il settore più vessato dalle misure anti-contagio. Irragionevolmente associato a terme e piscine, le palestre sono state vittime delle ‘ondate’: le prime a chiudere, le ultime a riaprire. Stavolta, però, le stanze romane hanno deciso di dissociare le attività e dal 25 maggio i ‘box’, come si chiamano in gergo, hanno riaperto i battenti.
«Finalmente – commenta Rita Maggio della palestra “Ad Maiora” – Si sarebbe potuto aprire ad inizio maggio. Davanti a noi abbiamo i tre mesi peggiori a causa del caldo e delle ferie». Le accortezze richieste sono sempre le stesse: «Ormai un mantra: distanziamento di due metri, disinfettare gli attrezzi, docce contingentate, prenotazioni obbligatorie, misurazione temperatura e mascherina finché non parte l’allenamento».
Patiti del crossfit, i ragazzi Ad Maiora hanno continuato ad allenarsi anche in tempi di chiusura grazie allo spazio antistante la palestra. «Quell’area ci ha salvato – ammette Maggio – Ci siamo allenati con qualsiasi condizione meteo sotto lo sguardo stupito dei passanti».
A quanto ammonta la perdita per questo inizio tardivo? «Un buon 30% – risponde – Siamo fortunati rispetto ad altri perché non abbiamo macchine o strutture particolari, giusto 5 ergometri, sbarre e attrezzi non convenzionali che ci servono per crossfit, powerlifting, calisthenics e pilates. C’è tanta voglia di tornare ad allenarsi, di libertà, sono fiduciosa». Si torna ai workout da interno? «È una piccola conquista. Di contro, non prendendo più il sole, perderemo la nostra invidiabile abbronzatura» sorride la Maggio.