Robbiano: «Racconto personaggi novesi e il loro tributo alla libertà»
In ?Splende il sol dell?avvenire? le tappe che hanno portato alla nascita del Partito Socialista e del Partito Comunista in città
NOVI LIGURE — Verrà presentato oggi alle 18.00 nel chiostro della biblioteca di via Marconi 66 a Novi Ligure il nuovo libro di Lorenzo Robbiano, “Splende il sol dell’avvenire. La nascita del Psi e del PCdI a Novi Ligure”, pubblicato dalle edizioni Epoké.
Alla presentazione parteciperanno, insieme all’autore, Federico Fornaro, parlamentare e storico, Alberto Masoero, giornalista, e Andrea Sisti, assessore alla Cultura. L’incontro ripercorrerà le tappe principali che hanno portato alla nascita del Partito Socialista e del Partito Comunista a Novi Ligure. Partendo da fonti documentarie e fotografiche dell’epoca, l’autore approfondisce e spiega gli eventi storici che hanno contrassegnato la vita dei lavoratori novesi tra il XIX e il XX secolo portando allo sviluppo del movimento operaio, alla formazione delle prime Soms e alla nascita dei partiti organizzati.
— Partiamo dal titolo e dalla copertina, che ben rappresentano il contenuto del libro.
«Il titolo è una frase dell’inno dei lavoratori. Stimolato da diverse persone, nell’anno in cui ricorre il centenario del PCdI, ho voluto raccontare le storie di alcuni personaggi novesi, non in modo celebrativo, ma partendo da quanto accaduto. Nel libro parto dalla nascita delle Soms per arrivare alla nascita del Partito Socialista a Novi, alle prime forme di sindacato, che dal punto di vista organizzativo arriverà qualche anno più tardi rispetto ad altre città».
— Nel libro, la Storia si intreccia alle storie dei novesi…
«Ho voluto descrivere il profilo di questi personaggi. A Novi ci sono via Giacomo Basso, via Francesco Robotti, via Carlo Acquistapace, ma non so quanti novesi, percorrendole, conoscano le loro storie. E ancora, il parco Castello è intitolato a Eugenio Calcagno. Nel libro racconto il loro grande tributo alla libertà e alla democrazia: queste persone hanno pagato in maniera pesante le loro scelte politiche, sono stati picchiati o spediti al confino».
L’intervista completa sul Novese in edicola