“L’Elisir d’Amore” del Vivaldi conquista Milano
La celebre opera lirica è stata rappresentata nei cortili delle case popolari
L’OPERA – Che la produzione “L’elisir d’amore” di Gaetano Donizetti – messa in scena dagli studenti e dai docenti del conservatorio Vivaldi di Alessandria – funzionasse davvero bene, già si era capito in occasione delle rappresentazioni alessandrine nel cortile di Palazzo Cuttica. Un lavoro immenso, progettato e coordinato da Luca Valentino, docente di Teoria e Tecnica dell’Interpretazione Scenica e ideatore della rassegna Scatola Sonora, giunta alla sua ventiquattresima edizione; uno sforzo corale che ha coinvolto oltre settanta studenti e non pochi docenti, oltre all’intera struttura amministrativa e organizzativa dell’istituto e che è stato reso possibile anche grazie al contributo della Regione Piemonte – assessorato alla Cultura. Ma il successo della trasferta milanese (18 e 19 giugno) pone in risalto anche ulteriori motivi di soddisfazione e di orgoglio.
L’Associazione per Mito Ets, che da tre anni ospita una replica dell’opera di punta di Scatola Sonora (“I due timidi” di Nino Rota nel 2019, “Houdini the great” di Andy Pape nel 2020 e “L’elisir” quest’anno) ha trovato nel conservatorio alessandrino un livello qualitativo e una predisposizione alla produzione artistica che non sono affatto scontati nel panorama formativo nazionale. Ed è partendo da tale considerazione che il Comune di Milano e la società pubblica MM spa (Metropolitana Milanese) sponsorizzano questa proposta culturale che gli organizzatori, cogliendo lo spirito dell’”opera da cortile” voluto – non solo per necessità – da Valentino, hanno deciso di realizzare nei cortili delle case popolari milanesi, i cui abitanti vengono coinvolti a vario titolo nell’organizzazione dell’evento e, in qualche caso, anche in scena.
Alla realizzazione della replica milanese dell’Elisir hanno inoltre fattivamente contribuito realtà locali quali il coro “Musicae Cultores” (che ha affiancato la compagine corale del Vivaldi), le associazioni “Il gabbiano – noi come gli altri” e “Opera in fiore” (i cui componenti si sono impegnati come comparse in alcuni momenti dell’opera – dopo un percorso di prove e laboratori), oltre al “Comitato inquilini” di Via Saint Bon 6 (il complesso di edifici popolari nel cui ambito si è svolta l’opera), senza naturalmente dimenticare l’apporto dei 70 volontari dell’Associazione per Mito.
Questo grande e gioioso sforzo corale non è passato inosservato in terra milanese: dal “paginone” dedicato all’evento da La Repubblica al servizio su Rai 3 Lombardia, dalla partecipazione dell’assessore alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti, alle molteplici interviste e incontri alle quali Valentino ha volentieri partecipato. E, non ultimo, il tutto esaurito sia alla “prova generale aperta” del 18 giugno sia allo spettacolo del 19.
Quest’ultima tappa del festival XXIV Scatola Sonora ha così riconosciuto al conservatorio Vivaldi il più ampio apprezzamento per un lavoro pluriennale caratterizzato da un impegno generoso e costante che consente ai propri studenti di “uscire” dal guscio protettivo del conservatorio e proporsi all’esterno, coniugando il proprio percorso formativo con esperienze che li coinvolgono nelle dinamiche della professione artistica. Conclusi gli applausi e ricevuti i complimenti, mentre qualcuno iniziava a smontare le attrezzature, già giungeva la richiesta di replicare questa collaborazione la prossima stagione. “Ma sul titolo dell’opera che realizzeremo, per ora, vige il più rigoroso riserbo” concludono dal Vivaldi.