“In Tre per l’Italia”, l’idea ‘green’ per rilanciare il turismo
Matteo, Thomas e Ivan raccontano il loro tour tra L'Aquila, Orvieto e Siena. C'è anche un fuori tappa.
Si è concluso domenica 20 giugno ‘In Tre per l’Italia’, il progetto lanciato da Matteo Rumanò, Thomas Volpe e Ivan Rullo: un viaggio ‘green’ con l’obiettivo di far ripartire il turismo, aiutando ristoranti, albergatori ed enti locali che hanno subito gravi perdite a causa della pandemia.
Tre giorni di viaggio e tre mete differenti (L’Aquila, Orvieto e Siena), scelte dalle persone tramite la compilazione di un form online dedicato. «Abbiamo percorso 1600 km e grazie all’auto elettrica che ci ha accompagnato durante il nostro viaggio, abbiamo ridotto l’emissione di circa 600 chili di Co2 – raccontano – Il successo è stato inaspettato: in molti ci hanno fermato per chiederci dell’iniziativa, mostrando grande entusiasmo».
Un tour impegnativo ma accompagnato da un grande spirito di avventura. «Ci siamo confrontati con albergatori, ristoratori e abitanti dei diversi luoghi. È stata una bella esperienza di crescita. Nei centri storici, abbiamo trovato tante colonnine per ricaricare l’auto elettrica: un plauso ai comuni che si stanno attrezzando per ridurre l’impatto ambientale».
Durante il percorso anche un fuori tappa: «Partendo da Orvieto, verso Siena, abbiamo fatto una piccola deviazione a Pienza, borgo nel sud della Toscana, nella famosa Val d’Orcia. La valle è anche un importante parco naturale, artistico e culturale ed è stato riconosciuto patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco. L’area è ricca di campi e grazie alle sue peculiarità paesaggistiche, più volte è stata scelta come ambientazione per film di rilevanza internazionale, tra cui “Il gladiatore” di Ridley Scott. Siamo appassionati di fotografia e naturalmente, abbiamo sfruttato l’occasione per visitare e immortale questo paesaggio straordinario».
Ma non è tutto, perché i ragazzi hanno grandi progetti: «Stiamo lavorando per il prossimo anno. Riproporremo l’iniziativa ma in modalità differente. Nel nostro piccolo, abbiamo cercato di veicolare un messaggio positivo e speriamo di essere riusciti a sensibilizzare l’opinione pubblica in relazione a questi temi, fondamentali per il nostro futuro».