Protezione civile: in servizio arrivano anche i droni
Sabato scorso i volontari acquesi ad Alba per un'esercitazione
ACQUI TERME – Nei giorni scorsi i volontari della Protezione Civile di Acqui Terme sono stati impegnati in alcune attività di formazione. Approfittando della minore richiesta di intervento sul fronte Covid, ci si è dedicati alla simulazione di scenari d’impiego diversi. «Ad ottobre Acqui Terme ospiterà una grande esercitazione sul recupero sui beni culturali (si prevedono più di 150 soggetti coordinati nelle operazioni) e i nostri volontari specializzati che saranno impiegati in quei frangenti sono stati sottoposti ad attività addestrativa specifica – ci spiega Lorenzo Torielli, presidente della Protezione civile di Acqui Terme – Abbiamo allestito uno scenario di terremoto nei locali abbandonati dell’ex Merlo. I ragazzi, divisi in squadre da 5, sono stati chiamati ad operare nel caos, impegnati nella ricerca, muovendosi in sicurezza, di specifici oggetti da portare all’esterno, cautelare e catalogare. Prossimamente simuleremo contesti di incendio e alluvionali».
Sabato scorso i volontari acquesi sono stati chiamati ad un’altra esercitazione, stavolta organizzata ad Alba (in una chiesa sconsacrata del centro), unitamente a dei colleghi provenienti da Verona. «E’ giusto confrontarsi con altri gruppi perché, l’esperienza lo ha dimostrato, in scenari emergenziali si è chiamati ad operare accanto ad apparati di provenienza diversa – continua l’intervistato che fa una valutazione – Il volontario deve essere specificamente formato, solo così è una risorsa. L’idea del ‘volonteroso’ che fa tutto è anacronistica se non dannosa. Gli ambiti di intervento richiedono una conoscenza delle procedure operative ‘professionale’ anche se fornita a titolo gratuito. Nei giorni scorsi abbiamo ad esempio formato (con patente) una ‘Squadra droni’, personale che sarà utilissimo per il monitoraggio ad esempio di movimenti franosi o nella ricerca di soggetti scomparsi».