La campagna “Climate Clock”
Parents for Future Italia e Fridays for future Italia, insieme per diffondere l’orologio della consapevolezza sull’emergenza climatica
“Che cosa??? Ora il CLIMA si misura in anni, mesi e giorni?”. “E cosa succederà allo scadere del conto alla rovescia? Finirà il mondo?”
Per prima cosa, cortesemente, fai un bel respiro. Ristabiliamo un CLIMA meno soffocante!
Il Climate Clock non misura il clima. Ci fornisce altre indicazioni, come avrai già letto sull’articolo pubblicato dal “Piccolo”! Se invece non hai avuto modo di leggerlo, a breve ti illustrerò di cosa si tratta. Basterà continuare a leggere, e ti prometto che alla fine di questo pezzo saprai tutto. E non ti piacerà.
Lascia solo che prima ti parli dei perché i Parents for Future Italia, con la collaborazione dei Fridays for Future Italia, hanno deciso di promuoverne la diffusione sul territorio nazionale!
Primo: le potenzialità del Climate Clock sono enormi, e ad oggi sono ancora largamente inespresse. Se non sai di cosa sto parlando, vuol dire che abbiamo ragione!
Secondo: la lacuna di spazio concesso dai mass media nazionali alle notizie sull’emergenza climatica va colmata il più possibile, in quanto non è ancora adeguato ad una crisi (il confronto con il monte ore dedicato al Covid è impietoso).
Terzo: solo quando si arriverà a stravolgere l’esito dei sondaggi, i decisori politici avvertiranno la giusta pressione e saranno costretti ad agire in modo adeguato. Ad oggi l’interesse della maggioranza degli italiani in merito all’importanza di gestire la crisi climatica, di tutelare il patrimonio forestale e le biodiversità e di accrescere gli investimenti verso le fonti di energia rinnovabili non si trova tra le prime 10 posizioni.
Per ripercorrere la storia dei primi Climate Clock che sono stati installati nel mondo, ricordiamo Berlino, nel 2019, New York nel 2020 e Parigi nel 2021. Da poche settimane, è stato implementato a Glasgow un Climate Clock luminoso, in vista della COP26 che si svolgerà a novembre e che sarà di cruciale importanza.
Dobbiamo finalmente capire e accettare la realtà delle cose. Capire innanzitutto che per anni ha prosperato il negazionismo climatico. Nel libro “I bugiardi del clima”, Stella Levantesi ha sviscerato l’argomento in maniera sublime.
Se non si cambia rotta, fra 6 anni e 206 giorni la temperatura media del pianeta avrà superato di 1.5°C i livelli dell’epoca pre-industriale (ad oggi è già aumentata di 1.2°C). Questo ci dice la DEADLINE del Climate Clock: dobbiamo arrivare a emissioni ZERO (neutralità carbonica) entro questo periodo di tempo.
Con gli accordi di Parigi sul clima del 2015, si è deciso di operare in modo che la temperatura sia contenuta al di sotto dei 2°C, ma “facendo comunque tutto il possibile per contenere l’aumento a 1.5°C”. Che differenza fa? Perché 0.5°C sono così importanti? Vi invito ad ascoltare questa puntata di Emergenza Climattina di Giovanni Mori, portavoce di Fridays for Future.
Attualmente, con gli impegni presi dai governi, la proiezione è di +3°C di aumento di temperatura a fine secolo. Neanche gli scienziati e i climatologi, si azzardano a ipotizzare i nuovi scenari geopolitici di questo tipo di realtà.
Il Climate Clock ci fornisce parallelamente, per mezzo della Lifeline, una preziosa indicazione di ciò che è di fondamentale importanza potenziare, per contenere le emissioni di Co2. Le fonti di energia rinnovabili. Attualmente le stiamo utilizzando per poco più del 12% e la crescita è ancora troppo lenta per le necessità del pianeta. Occorre abbandonare al più presto l’utilizzo dei combustibili fossili, a favore di questa fonte di energia pulita.
Ora che ti ho parlato delle motivazioni che ci hanno spinto a lanciare questa campagna, sai anche tu che i numeri del Climate Clock devono diventare di “uso comune”.
Ogni 3 mesi, la deadline del Climate Clock viene aggiornata (al rialzo, al ribasso, o confermata) dal Global Team, sulla base dell’andamento mondiale degli eventi e sugli studi scientifici pubblicati.
La campagna per la diffusione del Climate Clock promossa da Parents for Future Italia, e Fridays for Future Italia è studiata per essere a impatto ZERO. Dobbiamo ricordarci che abbiamo a disposizione tantissimi schermi, pannelli luminosi, ecc. che potranno essere riconvertiti e utilizzati come “Climate Clock”.
La prima fase della campagna, avviata ad inizio giugno 2021, coinvolge le seguenti tipologie di esercizi:
Scuole
Università
Uffici comunali
Stazioni di treni e metrò
Cinema
Piscine
Impianti sportivi
Biblioteche
Musei
Negozi bio
Negozi prodotti sfusi (alla spina)
Farmacie
Le insegne delle farmacie sono ottime per la proiezione del Climate Clock, mentre per gli esercizi che non hanno a disposizione schermi o altro, è sufficiente esporre la locandina della campagna!
Siamo convinti che per arrivare a più persone possibili e poter finalmente rendere il Climate Clock non più un “oggetto misterioso”, il Climate Clock dovrebbe essere annunciato sia dopo il segnale orario radiofonico che visualizzato a fianco del segnale orario televisivo.
Chiudo questo post con una citazione del New York Times: “Il Climate Clock ricorderà al mondo ogni giorno quanto pericolosamente vicini ci troviamo al baratro. Questa iniziativa incoraggerà tutti quanti a unirsi a noi nella battaglia per il futuro del pianeta”.
Se vuoi saperne di più in merito al progetto Climate Clock avviato dal team globale, clicca qui.
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Con cadenza media ogni 3 settimane (a seconda del periodo dell’anno, in cui potranno diventare 2 o 4) racconteremo storie, eventi, iniziative nate per dare un contributo alla soluzione della crisi climatica.
Non c’è più tempo per non conoscere o continuare a far parte del problema!
Invitiamo i lettori che avranno piacere di inviare commenti o proporre storie da inserire nel blog a scriverci all’indirizzo: blog.marcoferrariandco@gmail.com
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