Donazione organi: “Una scelta in Comune”
ALESSANDRIA – Già da anni gli uffici anagrafe dei comuni sono stati individuati quali punti di raccolta e registrazione delle dichiarazioni di volontà in merito alla donazione di organi e tessuti. A tutti i cittadini maggiorenni, in occasione dell’emissione o del rinnovo della carta d’identità, è offerta la possibilità di esprimere la volontà di donare i propri organi, registrandola nel Sistema Informativo Trapianti (SIT).
Ora il Comune di Alessandria, in collaborazione con Coordinamento Regionale delle Donazioni e dei Prelievi di Organi e Tessuti di Piemonte e Valle d’Aosta intende fare di più. Già lo scorso anno si è riscontrato un significativo incremento della volontà di donazione degli organi a fronte del recapito ai cittadini di Alessandria, con il documento di identità in scadenza nel periodo compreso tra il primo luglio e il 31 dicembre 2020, di un avviso contenente una informativa in merito alle donazioni.
Forti della positiva esperienza dello scorso anno Comune e Coordinamento Regionale delle Donazioni e dei Prelievi di Organi e Tessuti, intendono sistematizzare tale metodologia coinvolgendo i cittadini con il documento d’identità in scadenza nel prossimo anno solare. Questi ultimi riceveranno un pro memoria cartaceo dell’imminente scadenza, corredato da un’informativa in merito alla donazione degli organi. Tale avviso verrà altresì reso disponibile anche in formato digitale attraverso l’APP nazionale IO
«Grazie a questa progettualità – commenta il Sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco -, l’Amministrazione comunale si impegna a sostenere e promuovere la donazione di organi quale gesto di alta civiltà e altruismo in grado di salvare vite umane».
«Dopo l’iniziativa delle scorso anno – spiega l’assessore ai Servizi Demografici, Cinzia Lumiera -, il Comune di Alessandria riprende l’invio dell’informativa in merito alle donazioni. Il nostro intento è informare innanzitutto i cittadini sulla possibilità di una scelta consapevole, sottolineando l’importanza del loro consenso, e contemporaneamente di quanto la loro decisione sia vitale per altre persone che solo attraverso la donazione degli organi possono trovare una via di guarigione».
«Esistono malattie a carico degli organi per le quali l’unica soluzione terapeutica è il trapianto, – ha sottolineato il dottor Raffaele Potenza del Coordinamento Regionale delle Donazioni e dei Prelievi di Organi e Tessuti – cioè la sostituzione dell’organo malato con uno sano. Ma gli organi, per ora, non si possono produrre artificialmente e l’unica possibilità per chi aspetta un trapianto è la disponibilità di altri cittadini a donare i propri dopo la morte.
La costituzione del nostro paese, all’art 32, tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, che nello specifico della medicina dei trapianti si traduce nel promuovere la donazione degli organi e nel disporre di una rete trapianti tra le migliori in Europa. Il diritto di donare i propri organi dopo la morte è esclusivamente in capo al cittadino maggiorenne, la famiglia, in assenza di una decisione formale del congiunto, è portatrice di testimonianza.
La scelta del cittadino, così come chiarito all’art.2 dalla Legge 91 del 1999, deve essere libera ed informata.
Una informazione appropriata, capace di fugare i dubbi in tema di medicina dei trapianti, produce consapevolezza che è alla base dell’esercizio del diritto di scelta ma, soprattutto, determina una maggiore disponibilità alla donazione. La donazione moltiplica la vita, non solo perché un donatore può salvare molte vite, ma perché coloro che hanno ricevuto il dono prezioso del trapianto possono tornare a progettare e realizzare la propria esistenza».