«Nuova crisi in maggioranza, l’era Cabella è già tramontata»
Primo strappo tra i neo colleghi di partito Chessa e Saracino. Articolo Uno: «Il sindaco perde pezzi a ogni curva»
NOVI LIGURE — Per la seconda volta nel giro di pochi mesi la maggioranza va sotto in una votazione importante (la prima volta era successo a dicembre, a proposito della tassa rifiuti) e a Novi Ligure l’opposizione torna a chiedere la “testa” del sindaco Gian Paolo Cabella.
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Ieri, in consiglio comunale, il centrodestra si è visto bocciare la delibera sulla cessione delle quote del Cit, l’azienda di trasporto pubblico locale, a causa del voto contrario di Francesca Chessa (ex Forza Italia, ora Fratelli d’Italia) e dell’assenza dei tre consiglieri di Solo Novi Marco Bertoli, Francesco Bonvini e Cristina Sabbadin.
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E oggi i Democratici ribadiscono la loro richiesta di elezioni anticipate. «L’ex maggioranza che dovrebbe guidare la città non è in grado di portare avanti neppure le correzioni dei propri errori – dicono – Dopo aver sbagliato la delibera sulla cessione delle quote del Cit, il centrodestra non trova neppure i numeri per far approvare le correzioni in un consiglio convocato di corsa con “somma urgenza”. Continuano a navigare a vista, mentre in ballo c’è la sussistenza dei lavoratori. È ora che prendano atto che la loro stagione è tramontata prima di cominciare e lascino la parola agli elettori novesi».
Peraltro quello di ieri è stato anche il primo strappo tra i due colleghi di partito Chessa e Luciano Saracino, che da pochi giorni si ritrovano insieme in Fratelli d’Italia: il secondo infatti ha votato a favore della delibera, insieme a Lega e Forza Italia.
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«Fratelli d’Italia si prende la città mentre il sindaco Cabella perde i pezzi», commentano da Articolo Uno. «E questo nonostante FdI si sia presentata alle ultime elezioni ottenendo zero seggi. Bocciato alle urne ma premiato dai giochi di palazzo un simbolo che i novesi hanno sempre rifiutato».
«Il problema principale delle liti nel centrodestra – proseguono da Articolo Uno – è che Cabella perde pezzi di maggioranza a ogni curva del suo percorso di governo e proprio nel momento in cui la città non può assolutamente permettersi di fermarsi».