La notte prima della finale
Cresce la tensione per l'ultimo atto. Il Padova è arrivato in città
ALESSANDRIA – C’è chi, come Marco Demicheli, ha incominciato il conto alla rovescia da ore e si avvicina ora al ‘meno 20’, chi è già sicuro che non chiuderà occhio, neppure per un minuto, come nella notte prima degli esami, e questo, per l’Alessandria è molto più di un esame di maturità.
Gianni Cavalleri ha indossato un maglietta con il simbolo della ‘Vecchia Guardia 74′, più d’uno, da giorni, suggerisce di evitare bandiere e striscioni, a balconi e negozi, alla vigilia, perché la scaramanzia ha il suo peso. Chi, ancora, come Fabio Beraldo, ordina alle famose, e famigerate, suore sotto il Mocca, di restare al loro posto, “perché con questo caldo è sconsigliato uscire”. E chi, come Fabio Bussa, chiede se, per domani “è previsto un servizio cardiologico”. Tensione alle stelle, si respira nell’aria: chi non sarà dentro, vivrà la partita alle spalle della Nord, dove è come essere nel cuore del Mocca. Un maxischermo sarà a CentroGrigio, alcuni locali del centro avranno la tv all’esterno.
Il Padova è arrivato nel tardo pomeriggio in città e alloggia all’hotel ‘Al Mulino’: tutti disponibili ad eccezione di Della Latta e Santini, squalificati. Ai suoi Mandorlini ha chiesto di restare “equilibrati”. Però, nell’intervista prima della partenza, sul collega ha detto “Longo? E’ una settimana che dice di tutto: noi siamo una squadra con determinate caratteristiche, l’Alessandria ne ha altre”.
La raccomandazione, per i Grigi, è di non cadere nella trappola di provocazioni: nervi saldi, concentrazione, coraggio, perché l’impatto emotivo giusto sarà fondamentale. E lo saranno anche i tifosi, dentro e fuori.