«Piemonte in zona bianca. Alessandria bene, ma non è più la migliore»
Le valutazioni di Carluccio Bianchi, docente dell'Upo: in provincia 11 casi al giorno
ALESSANDRIA – Da lunedì il Piemonte entra in zona bianca, con l’allentamento di quasi tutte le restrizioni. Un ottimo risultato certificato dai numeri, che continuano a migliorare in riferimento a tutti gli indicatori.
«È vero – conferma Carluccio Bianchi, docente di Macroeconomia dell’Upo – tutte le curve continuano a scendere, anche se ci sono delle differenze tra le varie province. Alessandria, per esempio, che era calata moltissimo nelle settimane precedenti, non è più la migliore. Ma con numeri che sono oggettivamente bassi, andare al di sotto di un certo ‘zoccolo duro’ è oggettivamente complicato. Speriamo, piuttosto, di stabilizzarci o di scendere ancora un pochino».
Se analizziamo la consueta classifica sull’incidenza dei nuovi contagi ogni 100mila abitanti, le distanze continuano a essere minime: Italia in testa a quota 25, Lombardia e Piemonte a 23, Alessandria a 19. La migliore della settimana è Asti, 16, chi va peggio – relativamente – in regione è Novara, con 31. Una cifra comunque bassa.
«In fatto di numeri assoluti – aggiunge il professore – il Piemonte scende da 1405 a 979 contagi, 426 in meno, 140 al giorno, con una riduzione in percentuale del 30%. Trainano Torino e soprattutto Cuneo».
Si alza la percentuale di asintomatici, dal 45 al 48%, mentre le Rsa sono stabili (18 casi a settimana) e il contributo delle scuole continua a scendere: i contagi settimanali erano 178 e sono 120, 33% in meno.
Pressione ospedaliera: i posti in rianimazione sono 49 in totale. «Finalmente il tasso di occupazione delle terapie intensive è ben al di sotto del 10% – sottolinea Bianchi – così come anche quello dei ricoveri, che si abbassa di ulteriori due punti e attualmente è intorno al 6%. Ancora migliore il dato relativo ai decessi, che scendono di 21 unità, da 37 a 21.
Alessandria scende di poco, come detto, in quanto passa da 87 a 78 casi settimanali, quindi 9 in meno e 11 al giorno di media. «Riduzione percentuale pari al 10% – conclude il professore – ma ripeto, era prevedibile e fisiologico. I guariti sono 134 in più, mentre da ben 16 giorni non si registrano decessi, con il tasso di letalità che è ovviamente fermo a zero. Gli attualmente nuovi positivi diminuiscono di 56 unità e ora sono 177 in totale: siamo scesi del 90% rispetto al picco, lo 0,04% della popolazione».