Progetto Scenarios, anche Alessandria è protagonista
ALESSANDRIA – Scenarios è un progetto di ricerca e innovazione – e di eccellenza per il territorio – selezionato nell’ambito del programma EUHorizon 2020 finalizzato a contribuire all’obiettivo Green Deal europeo verso “l’ambizione di inquinamento zero per un ambiente libero da sostanze tossiche”.
Il progetto è articolato in 10 macro-azioni con lo scopo di fornire progressi tecnologici per il rilevamento, quantificazione, valutazione del rischio, controllo e bonifica di contaminanti tossici, persistenti e mobili nell’ambiente: userà come banco di prova le sostanze perfluoroalchiliche (Pfas), una grande famiglia di migliaia di sostanze chimiche sintetiche ampiamente utilizzate nell’intera società su cui l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa), Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) – nonché l’intera Comunità Europea – stanno ponendo grande attenzione a causa della loro diffusione praticamente in qualsiasi matrice ambientale e per le scarse informazioni sui potenziali effetti sulla salute umana e sull’ambiente.
Il progetto, promosso e coordinato dal professor Francesco Dondero del Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica dell’Università del Piemonte Orientale diretto dal professor Leonardo Marchese, comprende 19 organizzazioni di 10 Paesi europei (Italia, Spagna, Grecia, Germania, Danimarca, Svezia, Finlandia, Lussemburgo, Regno Unito, Cipro) e Israele, estendendosi fino a Usa e Canada grazie al contributo del comitato consultivo. Si tratta di un consorzio che vede competenze in attività di ricerca e innovazione europea e una forte presenza e conoscenza sia nel settore pubblico che privato. Tra i partner anche l’Azienda Ospedaliera di Alessandria, con il Dipartimento delle Attività Integrate Ricerca e Innovazione diretto dal dottor Antonio Maconi (foto sotto) mirato all’integrazione dei percorsi di ricerca in ottica Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (Irccs) sulle patologie ambientali, in collaborazione con Asl Al.
I ricercatori del consorzio hanno costruito il progetto a partire da due premesse: la prima, tra i contaminanti tossici, i Pfas rappresentano il caso di studio più appropriato alla luce della loro ampia diffusione nel mondo, della difficoltà nella rilevazione e per il possibile impatto generato sul sistema immunitario. La seconda premessa unisce tre temi: la salute, in quanto non esiste una stima sicura della quantità di persone colpite in Europa; la politica, intesa in senso ampio, poiché manca la base di dati e conoscenza per la loro regolamentazione; la tecnologia, vista la mancanza di tecniche di controllo e bonifica efficienti e sostenibili per questa classe di sostanze chimiche.
Per queste ragioni i ricercatori lavoreranno per i prossimi quattro anni con l’obiettivo di creare maggiore conoscenza sugli effetti di questi contaminanti, attraverso una serie di azioni che culminano con la dimostrazione delle tecnologie in prossimità di siti industriali dell’Ue funzionanti. In particolare, i 19 partner del consorzio di Scenarios, hanno identificato tre pilastri di ricerca: il primo è dedicato allo sviluppo di tecnologie che consentano il monitoraggio di contaminanti tossici in campioni ambientali e biologici attraverso sensori veloci, accurati e al contempo economici. Il secondo pilastro di Scenarios è finalizzato alla individuazione e uso di tecnologie e processi per la valutazione degli effetti a lungo termine e dei rischi sulla salute umana e sull’’ambiente dei Pfas, consentendo quindi il conseguente sviluppo di programmi di gestione del rischio. Il terzo pilastro riguarda la bonifica, con la comparazione delle tecnologie tradizionali di rimozione dei Pfas con nuove tecnologie più specifiche, efficaci e neutre per quanto riguarda le emissioni ambientali, al fine di stabilirne la migliore applicazione.
Tutte le azioni che si articoleranno nei piani di lavoro – basati su questi tre pilastri – sono collegate dalla presenza di soluzioni conformi al principio del blue growth e chimica green, zero energia, sostenibilità ed economia circolare.
Il progetto è inserito nel programma ‘Horizon 2020 Framework Programme’ e ha visto un contributo di quasi 12milioni di euro, è uno dei quattro selezionati (primo a punteggio pieno) a seguito di una durissima selezione tra quasi 100 piani: un progetto di eccellenza scientifica, ma anche di eccellenza per il territorio e per la comunità, che premia i ricercatori del Disit e dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria, impegnati insieme all’Asl Al nel sinergico percorso verso il riconoscimento a Irccs recentemente ribadito dalla Regione Piemonte lo scorso maggio.