Il Monferrato protagonista di una mini serie su Infinity grazie a Lgo
L'alessandrino (e non solo) visto e raccontato dai giovani che ripartano dalle ceneri della pandemia
CASALE – Può la pandemia essere portatrice di una morale positiva? Daniele Lince e Elena Beatrice – duo di registi torinesi che collabora dal 2016 – pensano di sì. Ed è questo il messaggio che provano a lanciare con “Post Scriptum. Uno sguardo ottimista dalla fine del mondo”, mini serie che ha debuttato pochi giorni fa sul canale on demand Infinity Plus e in cui tra i protagonisti c’è anche il Monferrato.
«L’emergenza sanitaria ci ha obbligato a fermarci, a riflettere e a costruire cose nuove. Ma non tutto è negativo: le cose su cui abbiamo lavorato in questi mesi possono avere un futuro e migliorare la qualità della vita in generale. Questa pandemia forse è un’occasione da non perdere». Il progetto è diviso in quattro episodi, ognuno dedicato a un argomento diverso analizzato nell’ottica della pandemia. Protagonista dell’ultima puntata è proprio il Monferrato. Un Monferrato che però è “digitale”, moderno, e raccontato attraverso gli occhi dell’associazione locale La Grande Occasione.
Lgo è un gruppo di giovani ragazzi attivo sul territorio del Basso Monferrato e nato a maggio 2020. Si occupa della promozione dei borghi locali, concentrandosi in particolare sulla tecnologia e su nuove opportunità come il nomadismo digitale. È stato questo loro squadro innovativo ad attirare Davide Mela, collaboratore insieme a Lince e Beatrice nella realizzazione del programma. «Ho contattato Angelo, referente di Lgo, tramite una conoscenza comune – spiega Mela – Cercavamo un progetto che fosse realizzato da giovani e che affrontasse proprio questi temi in una realtà piccola e post-pandemica».
(Alcune riprese fatte anche a Casorzo, presso la chiesa della Madonna delle Grazie)
I ragazzi hanno così presentato, in un video di 10/15 minuti circa, il loro lavoro sul territorio. «Abbiamo selezionato tre posti che rappresentassero al meglio i progetti su cui stiamo lavorando – spiega Marco Vaccarone, uno dei soci – Siamo partiti così dalla cupola di Camagna, passando dalla ferrovia di Castagnole (At) per arrivare poi fino alla nostra sede legale a Grana (At)». Oltre a raccontare la loro esperienza fino ad oggi, l’associazione ha anche spiegato la sua idea per ottenere un futuro più sostenibile. «Credo che quello che si voglia mostrare nella serie sia in che modo ci aspettiamo che l’Italia esca dalla pandemia. Su cosa lavorare come realtà di giovani appassionati del loro territorio e che vogliono rilanciarlo».
La storia della mini-serie gira infatti intorno a un protagonista – interpretato dal famoso youtuber Barbascura X, quasi 700.000 iscritti al canale – che viene da un futuro distopico per cercare una soluzione ai problemi del suo mondo. In ogni puntata trova dei “device” tecnologici su cui sono registrati dei documentari, da cui trae ispirazione per migliorare una realtà ormai distrutta.
«Barbascura è un po’ l’attore e lo spettatore della serie. Conduce e commenta i documentari che vengono mostrati. Mentre lui li guarda, noi guardiamo con lui – spiegano i registi – Il suo obbiettivo è “cambiare il mondo”, ma per farlo deve andare indietro nel tempo. E confrontarsi con noi e il nostro 2020». E durante il suo viaggio? Cosa impara il viaggiatore nel tempo? «Molte cose. Abbiamo infatti voluto puntare sul fatto che anche da una situazione negativa possono nascere cose belle. Il nostro obbiettivo era quello di trasmettere “uno sguardo ottimista”, come dice il titolo della serie».