Il mistero del ‘drone’ precipitato
Un sabato pomeriggio diverso per gli abitanti di una zona di Tortona
TORTONA – E’ una storia a lieto fine, tranne che per il proprietario dell’apparecchiatura: nel pomeriggio di sabato scorso molte persone hanno segnalato la presenza di un drone svolazzante sopra le case fra via Leonardo da Vinci e la ferrovia, che nelle sere precedenti era stato visto anche in zona San Bernardino. Sembra che dopo alcuni sorvoli della zona il drone sia rimasto impigliato in un ramo di un albero lì vicino e poi sia precipitato a terra una volta esaurita la carica delle batterie, venendo recuperato.
Difficile però che il proprietario, anche se fosse venuto a conoscenza del destino della sua macchina, si presenti a recuperarlo: per poter far volare un drone, si ricorda che l’operatore ha l’obbligo di far pilotare il drone a un pilota in possesso di adeguate competenze, effettuare, con esito positivo, la registrazione sul portale d-flight e acquisire il proprio codice identificativo europeo, in formato QR code, da apporre su ciascuno degli Uas (termine tecnico con cui si identificano i droni) con cui si opera, aver stipulato un’adeguata assicurazione da parte dell’operatore UAS e aver verificato quanto previsto per lo svolgimento delle operazioni in categoria aperta oppure in categoria specifica. Meglio perdere il drone quindi che rischiare una multa salata.
La privacy dei cittadini tortonesi, quindi, almeno per questa volta è salva: anche se non è possibile dimostrare che il drone in questione stesse effettuando riprese non autorizzate e non fosse solo un volo a scopo ludico, il pericolo di una violazione della propria intimità domestica è sempre più concreto ed è per questa ragione che le norme per regolamentare l’uso di questi ‘occhi volanti’ stanno diventando sempre più stringenti.