Acquilimpiadi, magliette e cappellini “Made in 5 stelle”
Il partito democratico punta il dito contro l'europarlamentare Tiziana Beghin
ACQUI TERME – «Sulle magliette e sui capellini di tutti i partecipanti alle AcquiLimpiadi spiccava il nome di un Europarlamentare, Tiziana Beghin, eletta nelle liste 5 Stelle – lamentano dal circolo acquese del Partito Democratico – Tanti cittadini ci hanno chiesto se fosse possibile e lecita una cosa simile, che assomiglia tanto ad una sponsorizzazione da parte di un politico». Come già in passato spiegato proprio dal nostro giornale il Parlamento Europeo mette dei fondi a disposizione degli europarlamentari che gli stessi possono attribuire a sostegno di attività sociali. Tra i paletti prodromici, quello di render chiaramente noto che l’oggetto in questione è stato acquistato con i fondi europei insieme al nome del parlamentare “mediatore”. Quindi tutto regolare.
«Ma se i cittadini che ci hanno contattato (molti dei quali hanno votato 5stelle in precedenza) son rimasti perplessi, una ragione ci sarà ed effettivamente c’è: si tratta di buon gusto ed opportunità più che di rispetto delle normative – continuano i dem – Perché così fatta l’operazione magliette AcquiLimpiadi, alla quale unire la incongrua e non necessaria nomina dell’onorevole Beghin a madrina della manifestazione, diviene oggettivamente una non irrilevante messa in risalto della figura di una politica: in sostanza una pubblicità».
Frecciata al Comune che dotato di sensibilità istituzionale avrebbe «ben potuto prendere una posizione più dignitosa. Sensibilità che non era emersa neppure con l’invio degli alimenti solidali (sempre tutto regolare) marchiati Tiziana Beghin su ogni singolo pacco di pasta, farina, eccetera. Ad esempio: ‘Grazie onorevole Beghin del suo interessamento. Non volendo però far pensare ad una forma di pubblicità alla sua persona, il che, in quanto compagni di partito ci metterebbe molto in imbarazzo, forse sarebbe meglio qualcosa di diverso rispetto alle magliette che ogni ragazzo dovrà obbligatoriamente indossare e portare a casa, magari qualcosa di meno visibile (così per sobrietà ed understatement), ma forse più utile alla collettività, tipo attrezzi ginnici per le nostre palestre comunali: certamente metteremo la targhetta voluta dal Parlamento Europeo, però, capisce, è un poco diverso da quello che ci propone’»
Insomma Lucchini & co. avrebbero mancato di buono gusto, opportunità, e rispetto delle istituzioni. «Oltre, ovviamente, ad un minimo base di autocoscienza da parte dei 5 Stelle acquesi, perché siamo sicuri che se un’operazione simile fosse stata effettuata da altre parti politiche allora sì che si sarebbe gridato allo scandalo».