Il nuovo parco giochi apre a tutti
Realizzato con un contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, punta a essere un luogo di aggregazione
VILLAROMAGNANO – «I parchi giochi sono per eccellenza un luogo di aggregazione apprezzato da tutti e durante questi mesi difficili l’impossibilità di utilizzarli ci ha fatto capire una volta di più quanto sono importanti per la qualità della nostra vita. Per questo, è fondamentale che tutti abbiano la possibilità di viverli appieno».
Con queste parole l’amministrazione comunale di Villaromagnano ha salutato la piena funzionalità del parco giochi comunale, le cui opere di adeguamento e rinnovamento erano già state completate nello scorso mese di febbraio ma purtroppo solo con la riapertura degli spazi comuni in seguito al passaggio in ‘zona gialla’ si è potuto usufruire a pieno delle strutture. L’area è stata dotata di attrezzature ludiche per piccoli e adolescenti, consistenti in due giochi a molla, un pannello interattivo e un’altalena a cestone adatta a soggetti portatori di disabilità e fruibile così anche dagli ospiti del centro diurno dell’Anffas posto nelle immediate vicinanze.
«Il nostro obiettivo primario – continuano dall’amministrazione – nel rinnovare l’area ludica già esistente in piazza Vittorio Veneto, e più precisamente nello spazio verde che ospita il monumento ai caduti è stato quello di realizzare un’area idonea e accessibile a tutti i bambini che stimoli e faciliti le loro attività ludiche e ricreative, salvaguardando il diritto al gioco riconosciuto al fanciullo dalla ‘Convenzione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza’, sancita dall’Onu nel 1989 e ratificata dall’Italia due anni dopo».
L’ambizioso progetto è stato realizzato con la collaborazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, che ha fattivamente contribuito con una cospicua somma, utilizzata per l’acquisto di attrezzature moderne, sicure e soprattutto inclusive: «Un doveroso ringraziamento – chiosano – da parte di tutta l’amministrazione Comunale di Villaromagnano è quindi rivolto alla citata Fondazione, sempre sensibile alla realizzazione di opere inserite in programmi di utilità sociale».